martedì 31 marzo 2020
Brusaferro, presidente Iss: "Difficile immaginare un azzeramento dei contagi in tempi brevi". Nelle carceri, positivi 19 detenuti e 116 agenti di Polizia
Italia, 2.107 i nuovi contagi. Lombardia in discesa. "Siamo al picco"
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Numeri sostanzialmente stabili, ancora pesanti, ma l'altalena - lentamente - sembra ridurre la sua ampiezza. Ecco l’aggiornamento quotidiano nazionale (insieme ai numeri dei due giorni precedenti) reso noto da Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile. I nuovi contagi sono 2.107 con oltre 6mila tamponi in più rispetto a ieri (l’altro ieri i nuovi contagi erano stati 3.851 e ieri 1.648), fra questi, 1.047 sono in Lombardia (ieri 1.154). Sempre rispetto a ieri, i guariti sono 1.109 (l’altro ieri 646 e ieri 1.590).

I decessi sono purtroppo ancora 837 (l’altro ieri 756 e ieri 812), fra questi, sono 381 le vittime in Lombardia (458 ieri), la Regione com’è noto più colpita. Infine superiamo quota 4mila ricoverati nelle terapie intensive, che oggi sono 4.023 (l’altro ieri 3.904 e ieri 3.981). E però per la prima volta diminuiscono in Lombardia, passando, sempre rispetto a ieri, da 1.330 a 1.324. Fra l’altro, in Lombardia, negli ultimi sei giorni i ricoveri in terapie intensive sono scesi dai 132 del 24 marzo agli 81 di ieri.

Il picco raggiunto, poi. In cima cioè ci siamo. Bisogna vedere quando cominceremo a scendere dal picco. "La curva ci dice che siamo al plateau, che è una specie di altopiano, non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta ed è finita, ma che dobbiamo iniziare la discesa e si comincia applicando le misure in atto”, spiega il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa all’Iss sul punto epidemiologico. Dunque i numeri potrebbero restare stabili e senza grosse diminuzioni per alcuni giorni.

Morale? "Le scelte che dovranno essere prese presuppongono che dobbiamo evitare che la curva risalga o porti a una situazione di non controllo dell’epidemia", sottolinea Brusaferro.

Quindi dobbiamo capire con che velocità scenderanno i numeri dei contagi, fermo restando che adesso "è difficile immaginare un azzeramento in tempi brevi”, ha chiarito Brusaferro. Non ci sono esperienze o studi a disposizione, “non a caso siamo visti come paese pilota”, così “stiamo prendendo in esame varie misure possibili e studiando quanto la curva decrescerà”. A quel punto, "dovremo cominciare a muoverci individuando le attività da far ripartire” e tenendo “strettamente sotto controllo le aree più fragili".

La scommessa ora è "continuare a far rimanere bassa la circolazione del virus in quelle aree dove già lo è". Ed esiste un solo modo, per il presidente dell’Iss: “Continuare a rispettare le restrizioni e il distanziamento sociale in questo momento attivi nel nostro Paese".

Nel frattempo, a più di un mese dalle prime direttive emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (lo scorso 22 febbraio), sono 19 i detenuti positivi su una popolazione di 58.035 unità. Due sono ricoverati in strutture ospedaliere, gli altri si trovano in isolamento sanitario in camere singole dotate di bagno autonomo all’interno di apposite sezioni detentive, dove vengono effettuati tutti i controlli disposti dalle autorità sanitarie. Fra il personale di Polizia Penitenziaria i positivi sono 116, su quasi 38mila unità: 17 sono ricoverati in ospedale, mentre la maggior parte si trova in isolamento fiduciario domiciliare o nel proprio alloggio in caserma.

A Piombino intanto sono arrivati 720 tamponi arrivati per effettuare i primi test sulle 1.255 persone dell’equipaggio e del personale di bordo della Diadema, la nave da crociera della Costa attraccata ieri. I primi ad essere sottoposti al test, oltre a i casi sospetti perché sintomatici, potranno lasciare l’imbarcazione. Il resto dei tamponi dovrebbe arrivare a Piombino nelle prossime ore. Toccherà inizialmente ai membri italiani dell’equipaggio e si prevede che già entro stasera possano lasciare la nave da crociera circa 150 persone. Una cinquantina sono invece membri dell’equipaggio e del personale di bordo dell’Est europeo, per i quali e’ già stato predisposto un volo charter che permetterà loro di fare rientro nei Paesi di origine. Il resto dell’equipaggio sarà invece sbarcato nei prossimi giorni in attesa che vengano organizzati i voli..

A Fiumicino, ancora, è isolato e piantonato dall’esercito un hotel per la presenza di 32 croceristi positivi al coronavirus. Lo ha reso noto il sindaco, Esterino Montino: "La misura si è resa necessaria per via della presenza di 73 persone di nazionalità indonesiana che, sbarcate da una nave da crociera Costa a Savona, avrebbero dovuto prendere un volo dall’aeroporto Leonardo Da Vinci per fare rientro in Indonesia", che "non ha però autorizzato il rimpatrio. Così i 73 sono stati portati, con trasporto controllato e autorizzato dal Ministero dei Trasporti, nell’hotel di Parco Leonardo".

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