martedì 7 gennaio 2020
Anche se un giovane su due è ancora indeciso. La domanda può essere inviata dopo aver effettuato la preventiva registrazione al portale dedicato www.iscrizioni.istruzione.it
Al via le iscrizioni on line. Ecco come fare
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Iscrizioni al nuovo anno scolastico 2020/2021 ai nastri di partenza: come accade ormai da alcuni anni, dalle 8 di oggi alle 20 di venerdì 31 gennaio 2020, sarà possibile inoltrare on line la domanda di iscrizione per gli alunni che devono frequentare le prime classi. Per i genitori che devono ancora scegliere la scuola è a disposizione la nuova App del portale “Scuola in chiaro” che permette di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni sugli istituti: schede sintetiche su tutte le scuole, i principali dati, l’offerta formativa in chiaro e i Rapporti di autovalutazione delle scuole che contengono, fra l’altro, punti di forza e obiettivi di miglioramento. La domanda di iscrizione a scuola può essere inviata dopo aver effettuato la preventiva registrazione al portale dedicato (www.iscrizioni.istruzione.it). Le iscrizioni a scuola sono obbligatorie per gli alunni delle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e di II grado e dunque per le prime classi di elementari, medie e superiori. La domanda di iscrizione deve essere inoltrata on line anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura (Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto). Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane cartacea. Resta facoltativa l’adesione al sistema di Iscrizioni on line per gli istituti paritari.

Tra i ragazzi domina l'indecisione. Il 52% teme per il lavoro
Come conferma un sondaggio online di Skuola.net, anche quest’anno domina l’indecisione tra i ragazzi che devono iscriversi alle scuole superiori, dai licei agli istituti tecnici e professionali: quasi 1 su 2 (il 44%) prima dell’inizio delle vacanze di Natale ancora non sapeva quale indirizzo scegliere. Una scelta resa ancora più ardua dal fatto che il 52% degli intervistati ha paura di non trovare lavoro dopo gli studi, mentre il 63% mette seriamente in conto la possibilità di lavorare o studiare all'estero dopo il diploma. Per quanto riguarda le scuole superiori, la vocazione maggioritaria dei Licei dovrebbe confermarsi: 2 studenti su 3, al momento, propendono per uno dei suoi indirizzi (specie al Sud e tra le ragazze: isolando entrambi i segmenti il dato schizza al 70%). Percentuale simile a quella registrata lo scorso anno nello stesso periodo e a cui sono corrisposte effettivamente il 54,6% delle preferenze, secondo i dati ufficiali del Miur.

L'alternativa più accreditata sono gli Istituti Tecnici, possibile sbocco per il 21% degli intervistati (ma tra i maschi si arriva al 28%). Meno di 1 su 10, invece, sembra voler optare per un Istituto Professionale (9%). Appena il 5% per un corso di Formazione Professionale Regionale. I Licei, vista la forza dei numeri, meritano un capitolo a parte. In testa, con il 46% delle preferenze - e un picco del 65% tra i futuri liceali maschi, mentre tra le femmine ci si ferma al 37% - c'è lo Scientifico; al secondo posto (18%) troviamo il Classico, molto gettonato al Sud (dove si arriva al 22%); terzo gradino del podio per il Linguistico (16%); l'11% è attratto dal Liceo delle Scienze Umane (indirizzo, però, praticamente tutto al femminile); meno convincenti l'Artistico e il Musicale-Coreutico (assieme raccolgono solo il 9% dei voti). Per vedere se le previsioni saranno confermate bisognerà aspettare la chiusura delle iscrizioni.

Almeno quest'anno, comunque, non si può dire che le scuole non abbiano provato a ridurre il tasso degli indecisi: circa 9 studenti su 10 hanno partecipato ad attività di orientamento svolte dal proprio istituto. Nel 2018 la medesima rilevazione attestava che gli studenti a secco di orientamento erano il doppio (2 su 10), con picchi significativi al Sud. Nemmeno gli ormai rituali Open Day risultano utili più di tanto, visto che 4
studenti su 5 hanno preso parte a uno o più eventi di presentazione. A influire sulla scelta è senza dubbio la
famiglia (al primo posto per il 41%), seguita dalla scuola (per il 22%) e dal web (21%). Ai piedi del podio gli amici, che condizionano solo l'8% degli intervistati.

Su un aspetto, però, i ragazzi hanno le idee chiare: su cosa si aspettano dalla scuola superiore che andranno a frequentare. La possibilità di coltivare le proprie passioni è, per circa 1 su 3, la molla che spinge verso la decisione finale. Il 26%, invece, vorrebbe che con il diploma in tasca gli si aprisse il maggior numero di possibilità di studio o lavoro. Più dettagliata la risposta del 21%, che si aspetta una preparazione
adeguata per affrontare l'Università. Perché una laurea è ancora vista, se non indispensabile, quantomeno consigliabile dalla stragrande maggioranza di loro (87%): per il 55% a prescindere dal lavoro, per il 32% solo se lo richiede. Il mezzo con cui si vorrebbero avvicinare all'obiettivo è la concretezza. Per il 18% i programmi scolastici dovrebbero concentrarsi di più su attività pratiche e di laboratorio che mostrino quello che si studia, per ora, solo in teoria. Il 16% vorrebbe mettere nel curriculum già alla fine delle superiori certificazioni e competenze nelle lingue straniere e in informatica. Il 14% potenzierebbe i Percorsi per le Competenze trasversali e l'orientamento, ovvero la vecchia alternanza scuola lavoro, il 13% l'orientamento post-diploma sin dal primo anno delle superiori e più di 7 su 10 vorrebbero che venissero nuovamente aumentate le ore di alternanza previste nei vari indirizzi, per consentire di fare un'esperienza che avvicini in anticipo al mondo del lavoro.

La ministra: «Scegliete con serenità»
«Da mesi lavoriamo alla procedura delle iscrizioni, che presidieremo fino all'ultimo giorno - dichiara la ministra designata all'Istruzione, Lucia Azzolina -. Il nostro sistema scolastico ha bisogno, come tutti i sistemi complessi, di aggiustamenti. Ma la nostra è una scuola che funziona. Le famiglie devono perciò affrontare con serenità questo momento. Così come i ragazzi».



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