sabato 24 agosto 2013
Il ministro delle Difesa, che aveva già lanciato la proposta di un atto di clemenza collettiva ben prima della condanna del Cavaliere, chiede ai due maggiori partiti di valutarla. Zoggia (Pd): è ora di finirla, sta diventando una storia indecente.
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EDITORIALE Pd, pdl e interesse del Paese di Sergio Soave
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Mario Mauro continua a invocare una soluzione sulla giustizia «nel quadro di un rinnovato spirito di riconciliazione nazionale, nell’interesse del Paese». L’amnistia, lanciata già un mese fa dal ministro della Difesa come risposta al sovraffollamento carcerario (nel quadro più ampio della riforma della giustizia), riproposta ora finisce nel tritacarne dello scontro sull’agibilità politica di Silvio Berlusconi. Mauro chiede a Pd e Pdl di valutare «sulla base della proposta Quagliariello di revisione costituzionale, un’approfondita riforma della giustizia, che consentirebbe di veder rifiorire l’esperienza della fiducia che è ciò che più manca in un Paese come il nostro», dice al «Sussidiario».L’idea dell’amnistia che ha incontrato subito l’avallo della collega Anna Maria Cancellieri, da proposta di carattere generale fatalmente finisce per esser presa in considerazione, o scartata, come alternativa alla grazia. Cosicché arriva il deciso no da parte del Pd, che esclude possa essere questa la strada. «Come già più volte dichiarato nelle scorse settimane, siamo nettamente contrari a un provvedimento di amnistia», chiudono Danilo Leva, responsabile giustizia, e Sandro Favi, responsabile carceri del Pd. Durissimo Davide Zoggia, responsabile organizzazione del partito: «Il Pdl insiste nel cercare dal Pd ciò che non può ottenere, perché è contro la legge. È ora di finirla anche con i continui ripescaggi dell’idea di amnistia per salvare Berlusconi». Zoggia è un fiume in piena. E fa sue le parole di Michele Serra: «È il Pd o il Pdl a pretendere che questo suo leader fuorilegge ottenga, non si sa bene sulla base di quali principi e perfino di quale logica, una specie di salvacondotto che gli consenta di continuare a fare politica?». «Non si può barattare la legalità col governo», interviene anche Debora Serracchiani. Contraria Sel. Drastico anche il M5S. «Basta con queste pantomime», dice Maurizio Buccarella, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato.«Zoggia irresponsabile, alimenta la campagna di odio», è la replica di Maurizio Gasparri, per il Pdl. Nel partito di Berlusconi, dopo un’iniziale prudenza, prevalgono le voci di scetticismo. Da Rimini in serata arriva la presa di distanza anche di Maurizio Lupi: non è mai stata un’ipotesi di lavoro per il Pdl. «Non ne abbiamo parlato, ci sono tante proposte in giro, non l’abbiamo mai presa in considerazione», dice il ministro delle Infrastrutture.In mattinata c’erano state però importanti aperture nel Pdl. «Condivido la necessità di un provvedimento per fronteggiare l’emergenza carceri, precondizione per garantire condizioni civili negli istituti di pena», aveva detto Altero Matteoli. Più direttamente collegato al caso Berlusconi il plauso di Sandro Bondi, che aveva invitato «chi ha a cuore le sorti dell’Italia» a non sottovalutare che «due membri autorevoli del governo, come Mauro e Cancellieri, affrontino con serietà e lungimiranza il problema dell’amnistia».Ma poi arriva una frenata anche dallo stesso partito di Mauro, attraverso Gianluca Susta, capogruppo di Sc al Senato. «Non vedo strade per salvare Berlusconi», avverte. E aggiunge: «Io sono decisamente contrario ad altri indulti e amnistie».
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