domenica 15 maggio 2016
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Genova. Ancora proteste, a quattro settimane dello scoppio di una tubatura dell’oleodotto Iplom che porta greggio dal Porto Petroli di Genova a Busalla. Una nuova manifestazione è stata inscenata ieri mattina dagli abitanti di Fegino, quartiere del capoluogo dov’è avvenuto lo sversamento, che non credono a promesse e assicurazioni degli enti locali sulla sicurezza per la salute. Indossando magliette rosse molti residenti sono scesi in strada con fischietti e tamburo e si sono recati fino allo stabilimento in zona, che hanno avvolto con nastro rosso chiedendone la riconversione e dicendosi a favore di fonti energetiche alternative. Non li ha tranquillizzati l’annuncio dell’azienda di avere pronti 1,5 milioni di euro per intervenire subito sui 23 punti critici rilevati nella condotta. Venerdì ha dato via libera il pm Walter Cutugno, che conduce l’inchiesta sul caso. Sono quattro gli indagati. Dal 6 maggio 240 dei 253 lavoratori Iplom sono in cassa integrazione a zero ore. (D. Framb.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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