lunedì 14 gennaio 2013
​Il ministro ha congelato la recente decisione dell'Istituto di previdenza che metteva a rischio la pensione per i disabili civili sposati.
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​Sulla vicenda dei nuovi limiti di reddito, non più personali ma coniugali, per le pensioni degli invalidi civili totali si muove il ministero del Welfare imponendo uno stop. Dopo le proteste delle associazioni dei disabili e dei sindacati (ieri Avvenire ha dedicato un editoriale alla questione), infatti, il ministro Elsa Fornero ha avviato un’istruttoria sulla circolare Inps, precisando che «ogni decisione al riguardo debba essere presa solo a seguito del completamento dell’istruttoria».L’istituto di previdenza, infatti, rifacendosi a una sentenza della Cassazione del febbraio 2011, ha stabilito come dal 2013 il nuovo tetto di 16.127,30 euro l’anno deve essere calcolato tenendo conto non solo del reddito del richiedente ma anche di quello del coniuge. Il nuovo orientamento della Corte di Cassazione che ha "ispirato" la circolare 149 del 28 dicembre 2012, spiega il ministero, «rende quindi molto più difficile l’accesso al beneficio. La circolare ha comprensibilmente creato forte preoccupazione sociale in quanto il nuovo indirizzo si pone in antitesi con quanto operato negli ultimi trent’anni, in coerenza con i pronunciamenti della stessa Corte di Cassazione degli anni precedenti. La Corte, peraltro, pone in evidenza l’esistenza di normative diverse per le prestazioni riservate agli inabili totali e parziali». Secondo il ministero, il problema deve «essere affrontato in modo organico e socialmente equo attraverso un intervento normativo» ma poichè ciò è «reso impossibile dallo scioglimento anticipato delle Camere», il ministro ha avviato l’istruttoria, iniziata già lo scorso 7 gennaio con una riunione tecnica coordinata dal sottosegretario Guerra «e ha inviato una lettera al presidente dell’Inps, chiedendo di valutare (pur nel rispetto dell’autonomia dell’Istituto) tutti gli aspetti giuridici, di merito e di equità connessi all’applicazione della nuova soglia reddituale almeno fino al completamento dell’istruttoria stessa (incluse le implicazioni relative alle erogazioni effettuate in aderenza al precedente orientamento giurisprudenziale)».Tutto congelato, insomma, fino alla fine dell’istruttoria ha stabilito il ministro. Così come chiedevano pure Cgil, Cisl e Uil intervenute nei giorni scorsi e intenzionate a discutere della questione già domani, in una riunione precedentemente convocata al ministero del Lavoro. «Noi chiederemo l’immediato ritiro della circolare, che è gravemente iniqua e rischia di avere effetti sociali devastanti», hanno detto all’unisono la responsabile dell’Ufficio politiche della disabilità della Cgil, Nina Daita e il segretario dei pensionati Cisl Gigi Bonfanti. In ballo ci sarebbero decine di migliaia delle 85mila domande presentate per il 2013 che rischiano di essere rigettate perché la persona invalida e il proprio coniuge guadagnano insieme più di 1.200 euro al mese. Quel che sembra probabile, a questo punto, è che il prossimo Parlamento sia chiamato a legiferare in materia, con il rischio che vengano messe in discussione le già scarse provvidenze a favore di alcune tra le fasce più deboli della nostra società. Beffa delle beffe: tenendo conto questa volta dei redditi familiari.
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