martedì 2 novembre 2010
Più della metà dei beni confiscati alla criminalità organizzata (52,6%) restano inutilizzati e questo avviene anche "a causa della lentezza delle procedure": "in media" ci vogliono infatti "dai 7 ai 10 anni", per giungere alla confisca definitiva e poi finalmente all'utilizzo del bene. A segnalare il problema è la Corte dei conti nella relazione che chiude l'indagine di controllo sulla "Gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata".
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Più della metà dei beni confiscati alla criminalità organizzata (52,6%) restano inutilizzati e questo avviene anche "a causa della lentezza delle procedure": "in media" ci vogliono infatti "dai 7 ai 10 anni", per giungere alla confisca definitiva e poi finalmente all'utilizzo del bene. A segnalare il problema è la Corte dei conti nella relazione che chiude l'indagine di controllo sulla "Gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata". Per quanto riguarda i proventi derivanti dalla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che per legge sono versati per il 10% in entrata al bilancio dello Stato, la Corte rileva che l'ammontare complessivo dele somme utilizzate per il finanziamento agli enti locali nei cui confronti è stato disposto lo scioglimento anticipato dei Consigli comunali e provinciali, a causa di infiltrazioni di tipo mafioso per l'anno 2008 è pari ad 1.278.372,80 euro, mentre per l'anno 2009 scende a 773.262,00 euro.
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