venerdì 2 agosto 2013
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«L’accanimento giudiziario che ha subìto Silvio Berlusconi non ha precedenti nella storia democratica del nostro Paese. Forse è paragonabile solo a quello che nel calcio sono costretti a subire tutte le domeniche gli arbitri... Come in campo è sempre e solo colpa dell’arbitro, in politica il capro espiatorio ormai è diventato uno soltanto: Berlusconi». È il commento amaro di Giovanni Galli, 55 anni, ex portiere della Nazionale e del grande Milan di Arrigo Sacchi. Galli conosce il «Presidente» dal lontano 1986, anno in cui per 5 miliardi di vecchie lire il patron del Milan lo “strappò” alla squadra della sua città, la Fiorentina. «Come cittadino sono deluso e da politico non posso che essere preoccupato dopo una simile sentenza che va accettata, ma non può certo considerarsi esemplare...», continua Galli.Nel 2009 Berlusconi lo aveva voluto ancora in “squadra”: candidato a sindaco di Firenze per contrastare il giovane Matteo Renzi.Una scommessa che personalmente ho vinto. La “lista Giovanni ” Galli” - lista civica appoggiata dal Pdl - ha ottenuto 20mila preferenze, quasi il 10 per cento. Renzi con due liste a disposizione è arrivato al 6%.Cosa le disse Berlusconi quando le chiese di “scendere in campo”?Mi mise in guardia. “Galli si ricordi che entrando in politica deve essere pronto a sopportare qualsiasi cosa, perché passano sopra a tutto e a tutti...”. E poi con estrema amarezza mi confidò: “A volte mi chiedo chi me lo fa fare? Se non fosse per il senso di responsabilità che ho nei confronti degli italiani, avrei mollato da un pezzo...”. Come dargli torto ora?Pensa che sia questo, voglia di mollare, lo stato d’animo predominante in Berlusconi in queste ore?Spero di no. Di certo gli ultimi giorni sono stati durissimi per lui e per la sua famiglia. Ho visto delle foto e facevo fatica a riconoscere il “vero Presidente”.E qual è il “vero Berlusconi”?Uno “tsunami” di energia positiva e di idee vincenti. Un uomo estremamente generoso, al punto che forse uno dei suoi maggiori difetti è proprio quello di aver ecceduto in generosità. Specie con quelle persone - tante - che non meritavano la sua fiducia, quelle stesse, per intenderci, che gli hanno portato in casa gli Scilipoti della situazione.I detrattori dicono: Berlusconi sarebbe stato meglio avesse fatto solo il Presidente del Milan, piuttosto che il Premier di tutti gli italiani...Siamo seri, governare un Paese comporta molti più problemi della gestione di una società di calcio. E anche su questo campo comunque a Berlusconi non hanno mai risparmiato critiche e attacchi personali.Tipo la storia che detta le formazioni a tutti i suoi allenatori?Storie appunto, anzi leggende. Da amante del calcio è vero che esprime le sue idee tattiche agli allenatori, poi però quelli fanno sempre come vogliono. Anche a me, prima di una sfida scudetto contro il Napoli, per tutta la settimana non fece che ripetere: “Galli, sulle punizioni mi raccomando, metta l’uomo sul palo”. Io gli spiegavo che era inutile, oltre che svantaggioso, e non lo feci. Poi presi gol su punizione, ma la tirò un certo Maradona. E comunque alla fine vincemmo partita e scudetto.Poi lei è stato l’unico calciatore della prima era Berlusconi a voler lasciare il Milan, per andare al Napoli.Una scelta che, ridendo e scherzando, mi ha ironicamente rinfacciato per anni. Ma il Presidente ha continuato a manifestarmi la massima stima e a fine carriera mi ha voluto come commentatore nelle sue emittenti. Infine, mi ha chiesto di “scendere in campo” assieme a lui in politica.Gli avversari di Berlusconi sono convinti da sempre che la sua “discesa in campo” è stata solo per difendere i propri interessi.Le sue grandi capacità manageriali hanno creato questo deplorevole stato permanente da “uno contro tutti”. Se guardo al netto del suo percorso vedo ancora l’unico vero leader che ha espresso la nostra politica negli ultimi vent’anni. Nessuno ha la sua capacità di comunicazione e di visione. Berlusconi è sempre stato dieci anni avanti a tutti... Solo una cosa gli rimprovero: non aver sfruttato lo straordinario successo elettorale del 2008. Avrebbe potuto rivoltare come un calzino questo Paese e trasformarlo in meglio. Ma adesso è inutile guardare al passato...Se guarda al futuro, cosa vede all’orizzonte per Berlusconi?So che il Presidente non smetterà mai di lottare e ora, una volta di più, dimostrerà che lo fa per tutelare i diritti di tutti gli italiani. Se poi riuscirà a ricostruire una “squadra” composta dalle migliori espressioni politiche e morali, a quel punto potrei dare ancora la mia disponibilità a candidarmi a sindaco di Firenze.
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