martedì 28 settembre 2010
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È addolorato e deluso monsignor Beniamino Depalma, vescovo di Nola, diocesi nel cui territorio è compresa la comunità vesuviana che da giorni manifesta per la difesa dell’ambiente e della salute contro le discariche, la vecchia e la nuova programmata, nel Parco Nazionale del Vesuvio. «Dopo le promesse e le belle parole sulla bonifica del territorio e sulla soluzione della crisi dei rifiuti - spiega - siamo tornati al 2001 e al 2007». Le proteste, afferma, sono «il frutto della delusione di gente ingannata per anni» e che ha visto ostacolate le enormi potenzialità soprattutto turistiche della sua terra. Il vescovo rifiuta decisamente le ipotesi di infiltrazioni camorristiche: «La camorra - stigmatizza monsignor Depalma - è lo spauracchio agitato per nascondere le responsabilità, tranquillizzare le coscienze, mettere a tacere la gente. Quelli che protestano sono cittadini onesti, che frequentano le parrocchie, che seguono un cammino di evangelizzazione, che fanno volontariato e che ora, in nome del Vangelo, gridano la loro indignazione per la mancanza di rispetto per il futuro loro e dei figli, per la loro salute, per il territorio in cui vivono, già con tanti e gravi problemi economici e sociali». Quello che sta succedendo a Terzigno è, per monsignor Depalma, il risultato della mancanza di progetti e di idee chiare su come affrontare in Campania il problema dei rifiuti: «Si cerca di tamponare - dice - ma non c’è un futuro certo e la gente reagisce proprio per questo: perché non sa cosa si fa e cosa si farà». Il vescovo esorta la sua gente «a continuare a sperare e a far sentire la propria voce perché non si continui nello scempio del territorio e delle loro vite». Alle istituzioni invece chiede di «non avere fretta nel cercare soluzioni parziali, di riflettere, di essere lungimiranti, di non scaricare sulla popolazione la mancanza di progetti e di idee».  Domani sera si terrà, promossa dalla diocesi, una veglia di preghiera in piazza a Boscoreale «non per protesta - precisa Depalma - ma per la salvaguardia del Creato».
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