sabato 18 maggio 2013
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​Negli ultimi anni Francesco Belletti ha visto troppi buoni propositi trasformarsi in cocenti delusioni. Perciò il presidente del Forum delle associazioni familiari, pur salutando «con grande favore» la sospensione dell’Imu sulla prima casa, avvisa il governo: «La clausola di salvaguardia ci preoccupa molto. È una spada di Damocle. Se a settembre ci troveremo senza la riforma del fisco locale, con la rata Imu da recuperare e con il Paese in campagna elettorale, beh, sarebbe proprio una follia. Però voglio essere ottimista. Molte famiglie quest’anno non faranno vacanze. Spero che anche la politica rinunci alle ferie per superare entro il 31 agosto l’imposta sulla casa nel segno dell’equità, come promette il decreto».Guardiamo all’oggi. La sospensione soddisfa le famiglie?Certo. Ed è stato giusto procedere ad una sospensione selettiva, che esclude le abitazioni di lusso. Ma non dobbiamo mollare la presa: in Italia è l’attuale sistema di tassazione sulla casa ad essere sbagliato.Perché?Perché non si tiene conto che da noi la casa ha un valore particolare, qui rappresenta il patrimonio principale che i genitori, attraverso il risparmio, trasmettono ai figli. Nel momento in cui si salassa l’abitazione, si blocca una delle principali fonti d’investimento del Paese e una dote di partenza dei giovani.Il governo vuole accorpare Imu e Tares in un’unica imposta municipale. Avete "raccomandazioni"?È un’operazione giusta anche dal punto di vista della semplificazione. All’inizio dell’anno le famiglie non sono in grado di prevedere quanto dovranno pagare e a chi. Ma è pure una grande occasione per mettere in piedi un sistema di fisco locale finalmente "amico delle famiglie".Come?Della vecchia Imu va salvato il principio delle detrazioni legate al numero di figli, tanto più se ci sarà l’accorpamento della Tares, che oggi non segue questo criterio. L’idea del "più figli meno tasse" va resa sempre più solida.Ha fiducia che accada?È mio dovere averne. Noi intanto aspettiamo tre segnali: l’assegnazione della delega per la Famiglia a un membro del governo; il coinvolgimento nel processo di riforma dell’Imu dell’Osservatorio per le politiche familiari; la verifica ex ante, e non ex post, del cosidetto "impatto familiare" della nuova imposta municipale. Ricordo quanto accaduto con la social card: si volevano aiutare i nuclei in difficoltà e invece, a cose fatte, la misura ha sostenuto per l’80% anziani soli.Il rinvio sulla prima casa è stato contrapposto a quello sui capannoni industriali. Una guerra tra poveri?Una vicenda spiacevole. Gran parte delle piccole-medie imprese sono a conduzione familiare. È una peculiarità italiana. Ed è ora che famiglie e mondo produttivo siglino un’alleanza sul fisco perché hanno interessi comuni. Anche la politica è chiamata a salvaguardare il modello italiano di fronte all’Europa. Non vogliamo diventare una piccola Germania, non è questa la nostra vocazione. Il sistema delle imposte deve tenerne conto.Le esigenze sono tante e la coperta è corta...Ci sono ancora tanti costi e tante voci di spesa da aggredire, c’è l’evasione da combattere... I margini per alleggerire sia le imprese sia le famiglie sono ampi.
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