sabato 24 novembre 2012
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Benedetto XVI: Non si perda il senso del giorno del SignoreNumerose le occasioni in cui Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza della domenica come giorno del Signore da vivere in famiglia. «L’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa – ha affermato nell’omelia pronunciata durante la Messa conclusiva del VII incontro mondiale delle famiglie a Milano – (...) Per noi cristiani, il giorno della festa è la domenica (...) È il giorno dell’uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. È il giorno della famiglia, , nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro, della condivisione». E proprio alle famiglie si è rivolto il Pontefice: «Pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore! È come l’oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell’incontro e dissetare la nostra sete di Dio».
Bagnasco: Non è indifferente né efficace sacrificare il tempo all’economiaSul tema delle domeniche lavorative è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione ai lavori del consiglio episcopale permanente dello scorso gennaio. «Non è assolutamente indifferente né efficace parcellizzare il tempo del riposo in base alle leggi del mercato – ha affermato l’arcivescovo di Genova – La domenica, che nella tradizione del nostro Paese è dedicata alla famiglia e, se cristiana, al Signore nella comunità, non può essere sacrificata all’economia».
Bregantini: dobbiamo essere capaci di godere del valore della gratuitàLa domenica di lavoro? «I figli sentono che è una ingiustizia privarli della presenza dei genitori». L’arcivescovo di Campobasso-Boiano Giancarlo Bregantini presiede la Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace: «Dobbiamo essere capaci – afferma – di rinunciare al lavoro la domenica per godere del valore della gratuità. È il messaggio lanciato dal Papa al congresso mondiale delle famiglie a Milano. Se col lavoro la famiglia acquista dignità, col giorno di festa acquista gratuità». La proposta di ridare la domenica alle famiglie, ricorda l’arcivescovo Bregantini, era già stata presentata al congresso eucaristico di Bari del 2005: ma «sembrava una battaglia persa in partenza», c’era chi diceva che «era una necessità. Poi, con l’arrivo della crisi, «ci si è resi conto che non è vero che il lavoro di domenica favorisce l’economia del Paese».
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