giovedì 9 febbraio 2012
​La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento deve riprendere il suo iter. Nel terzo anniversario della morte di Eluana Englaro, il neonato Intergruppo per la vita – 60 parlamentari di diversi schieramenti ­-­­ chiede che il testoFINE VITA venga rapidamente calendarizzato per diventare legge.
COMMENTA E CONDIVIDI
La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento deve riprendere il suo iter. Nel terzo anniversario della morte di Eluana Englaro, il neonato Intergruppo per la vita – 60 parlamentari di diversi schieramenti ­-­­ chiede che il testo, fermo in terza lettura al Senato, venga rapidamente calendarizzato per diventare legge. Per il coordinatore, il senatore pdl e medico Stefano De Lillo, è il primo punto nell’agenda di lavoro dell’integruppo. E dal ministro della Salute Renato Balduzzi arriva una dichiarazione di disponibilità dell’esecutivo: “Se la commissione parlamentare riterrà di proseguire l’iter, il governo farà la sua parte, fornendo elementi di unità e non di divisione”. Una disponibilità generica apprezzata sia dai fautori della legge che da chi l’ha avversata. L’ex sottosegretario del Pdl Eugenia Roccella esprime soddisfazione, ma ricorda che per non vanificare il lungo lavoro di mediazione il testo va approvato senza modifiche. Parole di apprezzamento anche dal senatore del Pd Ignazio Marino, che però boccia come “risultati deludenti” i frutti del lungo lavoro parlamentare.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: