mercoledì 22 marzo 2017
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, ordinando al Ministero dell'Istruzione di consegnare il «codice sorgente», entro trenta giorni
Agosto 2016, la protesta degli insegnanti della Sardegna contro i trasferimenti

Agosto 2016, la protesta degli insegnanti della Sardegna contro i trasferimenti

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Era stato al centro di feroci polemiche, la scorsa estate e bollato con l’accusa di essere il responsabile della «deportazione» di migliaia di insegnanti, costretti a lavorare lontano da casa. Fra poche settimane, l’algoritmo che ha gestito la procedura di mobilità dei docenti per l’anno scolastico in corso, non sarà più un mistero. Accogliendo un ricorso di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, il Tar del Lazio ha ordinato al Ministero dell’Istruzione di rilasciare, entro trenta giorni, «copia dei codici sorgente del software dell’algoritmo», superando i ripetuti dinieghi del Miur, che, ricorda la Gilda, altro sindacato ricorrente, aveva opposto «il segreto di Stato». La decisione del Tar laziale, che da viale Trastevere preferiscono non commentare, potrebbe avere ripercussioni clamorose, arrivando persino ad annullare le migliaia di trasferimenti dell’anno scorso.
«È questo un primo risultato positivo della battaglia che abbiamo portato avanti per fare piena luce sull’applicazione errata del contratto sulla mobilità – si legge in una nota congiunta dei segretari dei quattro sindacati ricorrenti –. Finalmente si apre una strada di verità che potrebbe rendere giustizia a migliaia di docenti, vittime incolpevoli degli errori dell’amministrazione».
Anche per la Gilda, si tratta di una «vittoria molto importante», perché «finalmente sarà possibile fare chiarezza sugli errori responsabili dell’allontanamento di numerosi docenti dalle sedi che sarebbero loro spettate in base ai criteri dichiarati nelle domande di trasferimento». La Gilda sta valutando «l’opportunità di promuovere una campagna risarcitoria per tutti i docenti vittime dell’algoritmo, riservandosi anche di presentare un esposto alla Corte dei Conti».

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