mercoledì 2 agosto 2017
Egiziano, eletto rappresentante degli studenti
Ingegneria al Politecnico, ma per lui niente Erasmus
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Il padre di Mohamed Abou Zahra è un ingegnere meccanico laureatosi in Egitto che è arrivato in Italia per lavorare come muratore ed elettricista. Suo figlio, che oggi ha 22 anni, studia proprio Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano; è al terzo anno e in questi giorni sta preparando l’esame di Tecnologia meccanica. Anche i fratelli minori puntano sulla formazione: uno studia Ingegneria informatica, l’altro frequenta il liceo scientifico.

Insomma, i sacrifici del padre che, nonostante una laurea di alto livello, ha accettato lavori di qualifica inferiore appena arrivato in Italia, stanno dando i loro frutti. Se il padre è emigrato a Milano a inizio anni Novanta, Mohamed ha vissuto in Egitto fino ai sette anni. Ecco perché, per lo Stato, è straniero: «I miei genitori sono egiziani – dice – ma io sono cresciuto qui».

È "un misto" ma si sente italiano: «Amo la pasta, mangio la pizza – ride – ascolto musica italiana». La sua università, il Politecnico, ospita studenti internazionali: «Sono tra i ragazzi incaricati di aiutarli a inserirsi in città, dando qualche consiglio sugli affitti o sull’abbonamento dei mezzi. Tutte le volte è un problema spiegare cosa sono: mi vedono parlare italiano perfettamente e non capiscono perché non lo sia». Non avere la cittadinanza qualche problema lo causa: «Per questo ho dovuto rinunciare all’Erasmus. Sono stato eletto rappresentante degli studenti del Corso e nella Scuola di ingegneria industriale, ma non ho potuto candidarmi al Senato accademico perché extracomunitario».

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