giovedì 31 marzo 2016
​La donna è stata arrestata: l'accusa è di omicidio volontario. I fatti tra il 2014 e il 2015; i pazienti erano ricoverati in Anestesia e Rianimazione.
Infermiera uccise 13 pazienti: choc a Piombino
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Una infermiera professionale di 56 anni è stata arrestata dal Nas dei carabinieri. L'accusa è di omicidio volontario di 13 pazienti ricoverati nell'ospedale di Piombino.L'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'infermiera Fausta Bonino è stata disposta dal gip del Tribunale di Livorno Antonio Pirato. Secondo le indagini, l'infermiera è ritenuta responsabile del reato di omicidiovolontario continuato, avvenuto negli anni 2014 e 2015, di 13 pazienti tutti ricoverati, a vario titolo e per diverse patologie, presso l'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale civile di Piombino.In una conferenza stmpa nella sala conferenze del Comando Provinciale Carabinieri di Livorno è stato spiegato che l'infermiera è accusata di 13 omicidi volontari, nei confronti di altrettanti pazienti, con l'aggravante della crudeltà. La donna è sposata e ha due figli, da circa 20 anni lavorava nel reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Piombino. Il Nas ha spiegato che soffre di depressione e che è stata in cura da uno specialista. Nell'ottobre 2015 è stata spostata di reparto e da quel momento in poi nel reporto in cui lavoravo si era reguistrato un calo della mortalità. Il Nas l'ha arrestata all'aeroporto di Pisa mentre rientrava da una vacanza con il marito a Parigi, dove vive una delle figlie. Subito dopo è scattata la perquisizione domiciliare.Gli investigatori non escludono che l'infermiera possa aver ucciso anche in anni passati, precedenti al 2014-2015, periodo oggetto delle accuse. Per ora i riscontri effettuati dal Nas non hanno fatto emergere episodi dubbi. Tuttavia il Nas attende eventuali segnalazioni per poter svolgere eventuali nuovi accertamenti.
Dopo l'inizio dell'inchiesta da parte del Nas, avviata con unasegnalazione, sono state accertate altre tre morti. I pazienti uccisinon erano malati terminali, erano solo in gravi condizioni; nel lorosangue sono stati trovati forti tracce di Eparina, le cui dosi massicce somministrate dall'infermiera hanno provocato emorragie letali. Nessuno dei pazienti uccisi doveva essere sottoposto a somministrazione di Eparina.
Sulla vicenda è intervenuta anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "Le notizie che trapelano sull`attività dell'infermiera di Piombino descrivono una pratica agghiacciante, orrenda. Nella classifica degli orrori stavolta abbiamo raggiunto una delle vette commesse dalla miseria umana". "Non è la prima volta che vengono scoperti omicidi in serie che vedono come protagoniste infermiere-killer - ricorda Lorenzin -. Queste figure vanno contro ogni deontologia ed etica medica, che devono essere sempre rivolte al massimo beneficio del paziente. Questo episodio mette in evidenza ancora una volta la necessità di una tutela particolare per le persone anziane e più fragiliche alle strutture sanitarie affidano la loro esistenza. Va difeso - conclude il ministro - con tutte le nostre forze il valore della vita, in qualsiasi fase, compresa quella dei malati terminali. La difesa della vita è un valore insopprimibile".
 
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