mercoledì 12 aprile 2017
"Sto seguendo con attenzione la vicenda: quando e se ci saranno ispezioni del Ministero l'ispezione lo dirò. Al momento c'è da capire la dinamica dei fatti", dice il Guardasigilli
Il caso Consip. Tra indagini, polemiche e sospetti (Ansa)

Il caso Consip. Tra indagini, polemiche e sospetti (Ansa)

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"Sto seguendo con grandissima attenzione la vicenda: quando e se ci saranno ispezioni del Ministero l'ispezione lo dirò. Al momento c'è da capire la dinamica dei fatti". È quanto afferma il Guardasigilli Andrea Orlando sulle polemiche che hanno investito gli sviluppi delle indagini sulle presunte falsificazioni di atti nell’inchiesta romana sulla Consip che vede il capitano del Noe Gian Paolo Scafarto indagato per falso materiale e ideologico. Il consigliere laico di Forza Italia del Consiglio Superiore della Magistratura Pierantonio Zanettin chiede che il Csm apra una pratica sullo scontro tra le procure di Napoli e Roma allo scopo di verificare se l'operato di taluno dei titolari dell'inchiesta possa incidere negativamente sull'immagine di imparzialità ed indipendenza".

Lo scontro si fonderebbe sul fatto che la procura di Roma ha revocato la delega al Noe mentre Napoli l’ha confermata. La procura di Napoli "esclude categoricamente" contrasti con l'ufficio inquirente di Roma: "Non c'è nessun imbarazzo a confermare la delega ai carabinieri del Noe. Le indagini che conduciamo noi sono diverse da quelle che sta conducendo Roma. Mi sono sentito con il procuratore Giuseppe Pignatone, al quale ho ribadito la correttezza istituzionale del suo ufficio in quanto siamo stati avvertiti con ampio anticipo dell'interrogatorio dell'ufficiale indagato".

Così Nunzio Fragliasso, procuratore capo facente funzioni di Napoli. Fragliasso evidenzia pure che il fascicolo sull'investigatore del Noe "non ha alcun effetto né interferenza negativa sul filone investigativo della procura di Napoli" che procede per concorso esterno in associazione camorristica relativamente a una gara di appalto per le pulizia all'ospedale Cardarelli, affidata al Nucleo
investigativo dei carabinieri e non al Noe il cui contributo consiste in una informativa siglata in calce anche dalla Guardia di Finanza di Napoli. Sulla vicenda interviene parlando a Radio Radicale il presidente della Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, pd.

"Io non posso pensare a un errore, c'è da andare a fondo, mi chiedo cosa sia scattato. Io faccio parte di una scuola di pensiero per cui quando il codice dice che il pubblico ministero dirige le indagini vuol dire che quando ci sono conversazioni rilevanti il pm deve comunque, a prescindere dal rapporto, valutare e sentire quella conversazione, così come anche la difesa ha il diritto di ascoltare quelle parole. Mi auguro che la magistratura vada fino in fondo e che si capisca se c'è un disegno. Se c'è un disegno vorrei che venisse fuori".

Rispondono in una nota congiunta i parlamentari M5S di Camera e Senato "Nei confronti dei pm che si stanno occupando dell'inchiesta Consip continuano ad arrivare dal Pd gravi attacchi che ledono e minacciano l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati garantite dalla Costituzione. Ricordiamo, conclude la nota, agli esponenti del Pd che si esercitano quotidianamente nel tiro a bersaglio contro i pm che si occupano dell'inchiesta Consip che, il quadro indiziario a carico di Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze, resta sostanzialmente invariato".

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