lunedì 17 ottobre 2022
«Clima di unità» tra le parti, si legge in una nota. Al centro i dossier economici, in particolare il «caro energia». Il vertice nella sede di Fdi
Berlusconi da Meloni, «al Quirinale andremo uniti»
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Un'ora e un quarto, tanto è durato il vertice tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni nella sede di Fratelli d'Italia. «L’incontro si è svolto in un clima di unità di intenti e di massima cordialità e collaborazione» si legge in una nota diffusa appena dopo. «Fratelli d’Italia e Forza Italia si presenteranno uniti, con le altre forze della coalizione, alle prossime consultazioni con il Presidente della Repubblica» con l'obiettivo di formare «un esecutivo di alto profilo». Tra i temi affrontati, quelli «economici più urgenti» e in particolare il «caro energia».

Sia il Cavaliere che Meloni (quest'ultima più tardi, intorno alle 19) si sono allontanati in auto, senza rilasciare dichiarazioni alle decine di giornalisti e operatori assiepati fuori, alcuni già da stamattina. Fonti azzurre raccontano che all'incontro erano presenti solo i due leader.

Dopo l'incontro è uscita anche una nota della Lega, che riferisce di un altro vertice tutto interno al Carroccio tra Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e i due capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Presente anche Claudio Durigon, con cui si è parlato del superamento della legge Fornero.

Un appuntamento, quello tra Berlusconi e Meloni, atteso e forse decisivo dopo le polemiche dei giorni scorsi, il caso-Ronzulli, lo strappo all'elezione di La Russa, i foglietti "spiati" del Cavaliere con le critiche alla presidente di Fdi, l'«io non sono ricattabile» di Meloni in risposta, infine i contatti telefonici di domenica. Un incontro importante anche per il luogo, visto che spesso è stata la leader di Fratelli d'Italia ad andare "in trasferta" a Villa Grande o Arcore, tanto che stavolta qualcuno aveva paragonato Berlusconi a Enrico IV (l'imperatore scomunicato che nel 1077 si recò a Canossa per implorare il perdono di papa Gregorio VII).

Poco prima del Cavaliere, era entrato da un ingresso secondario anche Ignazio La Russa, accompagnato da Francesco Lollobrigida. La seconda carica dello Stato aveva però sviato: «Sono qui per i saluti che la Fondazione di An mi vuole fare prima che io la lasci, visto che sono diventato presidente del Senato». Salvo poi aggiungere: «Sì sicuramente (andrà bene, ndr), me lo auguro e ne sono convinto».

Prima del vertice erano arrivati anche dei vigili urbani per transennare l'ingresso principale della sede con il nastro giallo e consentire il passaggio delle auto. La via infatti non è pedonale. Qualcuno ha ironizzato in romanesco («'ndo sta er morto?»), «what happened?» («cosa è successo?»), si domandava invece una coppia di stranieri sorpresa dalla folla.

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