lunedì 22 settembre 2014
Sono stati investiti da uno sversamento di acido da una cisterna. Un quinto è grave. Il pm: mancata sicurezza. Proclamato il lutto cittadino. Il cordoglio di Napolitano.
LA SCHEDA Cisterne a rischio, tanti i precedenti
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E' di quatto operai morti il tragico bilancio di un tragico infortunio sul lavoro accaduto questa mattina alla ditta Co.Im.Po. srl di Adria. I dipendenti dell'azienda che tratta liquami, in via America, nella frazione di Ca' Emo, sono stati investiti da uno sversamento di acido da una cisterna.  

Tre morti sono tre di loro la morte per intossicazione è stata quasi istantanea. Un quarto cadavere è stato ritrovato qualche ora dopo.  Un quinto operaio, in prognosi riservata, è stato ricoverato in ospedale. Inutili i tempestivi soccorsi del Suem di Rovigo. Sul posto i vigili del fuoco di Adria che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area. Anche un vigile del fuoco sarebbe è rimasto contuso in seguito a una caduta accidentale durante le concitate fasi delle operazioni di soccorso ed è stato portato per precauzione al pronto soccorso dell'ospedale di Rovigo per un controllo.    Secondo la prima ricostruzione dei fatti due delle quattro vittime avrebbero tentato di soccorrere un compagno di lavoro che si era sentito male, poi deceduto, dopo uno sversamento di acido solforico mentre stava pulendo un'autocisterna. Sarebbe stato un mix incontrollato di sostanze chimiche a provocare le esalazioni. In base a quanto riferito, ipotesi che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c'è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell'acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca. Il mix delle due sostanze, non controllato, avrebbe provocato le esalazioni chehanno investito i cinque operai.  Sarà ora l'inchiesta della procura di Rovigo ad accertare se vi siano stati errori o omissioni da parte di qualcuno degli operai e, soprattutto, se siano state rispettate da parte dell'azienda tutte le normative sulla sicurezza. Su questo punto sembrano già emergere i primi dubbi. Per il pm di Rovigo Sabrina Duò, sono "evidenti", ad una prima analisi, i "problemi di sicurezza all'interno della Co.Im.Po". "Errore umano? Tutto può essere - ha aggiunto - ma dai primi elementi sembrerebbe che qui qualcosa non è stato rispettato sotto il profilo del ciclo di produzione".Qualche ora dopo l'incidente è stato proclamato il lutto cittadino. Lo ha deciso il sindaco Massimo Barbujani che si è recato sul posto. Due delle vittime sarebbero del posto. La zona vicina alla ditta è al momento stata transennata per consentire i controlli dell'aria ma i vigili del fuoco hanno assicurato che non c'è nessun rischio di nube tossica.Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha chiesto al Prefetto di Rovigo di esprimere ai familiari dei quattro operai deceduti "isentimenti di partecipe cordoglio e di rendersi interprete dellasua solidale vicinanza all'operaio ferito". Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha definito l'incidente di Adria come "una tragedia tra le più devastanti" per il mondo del lavoro in Veneto. "Onestamente - ha aggiunto - debbo dire che non ci aspettavamo un incidente sul lavoro come questo, perché il Veneto è conosciuto ed apprezzato come una regione sicura. Con il bilancio attuale possiamo dire che questa è tra le più devastanti tragedie che il Veneto ha subito".

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