lunedì 4 febbraio 2013
​Ancora in ospedale hostess e passeggero feriti; già ripartiti altri 29 dei 46 a bordo; oggi gli altri. Via il logo dalla carlinga. Rinviato di una settimana il Cda di Alitalia sul finanziamento da parte dei soci.
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Consulenze tecniche per fare luce sull'incidente avvenuto a Fiumicino e su eventuali responsabilità, saranno disposte già a partire da oggi dalla Procura di Civitavecchia, titolare dell'inchiesta giudiziaria. Il pm Paolo Calabria, incaricato degli accertamenti, e coordinato dal procuratore Gianfranco Amendola, ha delegato la polizia di frontiera ad effettuare i primi rilievi e a raccogliere le prime indicazioni su quanto accaduto all'Atr 42. Dopo di ciò sarà fissato un calendario di audizioni dei testimoni. Allo stato, secondo quanto si è appreso, non ci sarebbe ancora una ipotesi di reato ma appare probabile che proceda per lesioni colpose. Il comandante e alcuni passeggeri sono stati ascoltati nella notte.Intanto è stata riaperta ed è tornata pienamente operativa la pista di volo chiusa dopo l'incidente. Lo rende noto l'Enac, informando che sono terminate le operazioni di rimozione dell'Atr 72 di Carpatair, operante il volo AZ1670 Pisa-Roma finito ieri sera fuori pista in fase di atterraggio (16 le persone rimaste ferite, due più seriamente). Disposto il sequestro probatorio dalla Procura di Civitavecchia, titolare dell'inchiesta. Nello scalo continuano i rilievi dell'Agenzia nazionale sicurezza volo, che ha aperto un'altra indagine. Sul posto anche Polizia scientifica e Polaria. Il logo Alitalia ben visibile sulla coda dell'aereo finito fuori pista non c'é più. Sull'aereo, ora completamente bianco, sono rimaste la matricola e la bandierina della Romania. La compagnia di bandiera, che già l'altra sera aveva sospeso i voli con Carpatair, ha annunciato che effettuerà 'con propri aerei i voli su Bologna e Pisa'. Rinviato di una settimana il Cda di Alitalia sul finanziamento da parte dei soci.I PARTICOLARI DELL'EVACUAZIONE"La notizia recentissima è che l'evacuazione di questo Atr72 è avvenuta grazie alla presenza di quattro nostri colleghi fuori servizio perchè purtroppo sembrerebbe che il posizionamento dell'equipaggio durante il momento dell'atterraggio non fosse stato quello conforme". Lo ha sostenuto il presidente dell'Avia Antonio Di Vietri questa mattina ai microfoni di Radio Città Futura, a proposito del velivolo della Carpatair finito fuori pista a Fiumicino. "La collega che si è fatta male - ha aggiunto - sembra che non fosse nella posizione in cui si doveva trovare al momento dell'atterraggio, cioè al suo posto seduta e cinturata e se il membro di equipaggio è inabilitato, non è in grado di coordinare l'evacuazione". "Il contratto di subappalto - ha sottolineato - non è stato rescisso ma solo sospeso da Alitalia e le nostre notizie degli interni parlano non di due, bensì di tre aerei verniciati, con una linea di tendenza che addirittura intendeva subappaltare dieci aerei alla compagnia rumena" sottolineando che "il contratto originario prevedeva che la Carpatair dovesse solocollegare l'Italia con la Romania, ce la siamo ritrovata che fa rotte interne, con dei biglietti venduti a prezzo pieno, con un vantaggio nullo per l'utente ed un risparmio solo per l'azienda". Di Vietri non ha risparmiato critiche a Cai: "Siamo in presenza di una nave governata da pazzi mentre la collettività paga - ha concluso il presidente dell'Avia - perchè questa compagnia ha messo la gente in cassa integrazione pagata da tutti noi e fa lavorare gli stranieri con delle ulteriori sovvenzioni, magari dagli enti locali. È incredibile che venga tollerato visto che gli Enti di vigilanza e il Ministero del Lavoro sono a conoscenza di tutto".VOLO PISA-ROMA PERSE CARBURANTE A DECOLLOAppena nel dicembre scorso un aereo della Carpatair, diretto a Roma, fu fermato in tempo sulla pista dell'aeroporto di Pisa a causa di una perdita di carburante mentre era in fase di decollo. Il precedente, che risale all'11 dicembre, viene ricordato oggi nello scalo toscano. Fu una squadra 'airside' della Sat, la società di gestione, a notare che in fase di partenza un velivolo della compagnia romena - che anche in quella circostanza copriva la tratta Pisa-Roma per conto di Alitalia - stava pericolosamente perdendo carburante durante il rullaggio. Gli addetti di terra dello scalo si accorsero dell'avaria perché c'era del liquido sotto il velivolo e quindi avvisarono la torre di controllo. Le operazioni di decollo furono interrotte subito e la partenza dell'aereo della Carpatair venne bloccata. Non solo: anche la pista rimase chiusa due ore per la bonifica, mentre i passeggeri vennero fatti scendere e 'riprotetti' su un altro volo. Gli stessi passeggeri, messi al corrente di quanto accaduto, ringraziarono personalmente i due addetti della Sat che fecero fermare il velivolo. Il 28 maggio scorso invece, all'aeroporto fiorentino Vespucci, scattò l'emergenza per un volo della Carpatair in partenza per Timisoara, in seguito all'accensione di una spia sul quadro di comando che indicava fiamme nel motore sinistro. Poi fu accertato che non c'era alcun incendio - la compagnia spiegò che la spia d'emergenza si era attivata ma era stato un falso allarme -, ma scattò l'evacuazione dell'aereo, che era in fase di rullaggio. Tra i 45 passeggeri a bordo, tre furono poi portati al pronto soccorso dell'ospedale di Careggi e altri quattro furono assistiti nell'infermeria dello scalo. "Le hostess hanno aperto i portelloni e ci hanno detto di buttarci giù, che non c'era tempo", raccontò all'epoca Silvia, una ragazza romena che era a bordo. Il velivolo non aveva infatti scivoli: come spiegato sempre dalla compagnia, l'aereo, un Saab 2000, avendo un altezza di 1,73 metri non aveva questo genere di attrezzature, come previsto dai regolamenti europei. Sull'episodio, che causò anche la chiusura della pista fiorentina per oltre un'ora, la procura di Firenze ha aperto un'indagine.LA NOTA DELL'ENAC"È stato scritto che l'Enac ha effettuato controlli senza preavviso su aerei Carpatair,  come se fosse un indizio di problemi. La realtà è che l'Enac correttamente effettua controlli "Safa" (Sorveglianza sugli Operatori Esteri) sulla maggior parte delle compagnie (se non prima o poi su tutte), nel breve lasso di tempo fra l'atterraggio e il successivo decollo negli aeroporti italiani. Gli stessi controlli sono operati  dalle equivalenti amministrazioni in tutti i Paesi dell'Ue. Da tali controlli non sono emersi rilievi critici nei confronti di Carpatair". Lo afferma la Compagnia aerea in un comunicato in cui fa il punto sull' incidente aereo avvenuto sabato a Fiumicino. Con Alitalia Carpatair ha operato 3,790 voli dall'inizio del 2012 fino al 31 gennaio 2013, trasportando 207.888 passeggeri. Sull'incidente di Fiumicino "Carpatair esprime il suo profondo dolore per la ferite e la sofferenza dei suoi passeggeri e dei componenti dell'equipaggio ai quali  augura una rapida e pronta guarigione. Carpatair sta lavorando strettamente con Alitalia ed Enac sulle indagini di questo incidente, al fine di contribuire e di mantenere i più elevati standard di sicurezza". Quanto alle possibili cause la compagnia evita di entrare nel merito per l' inchiesta in corso ma sottolinea che "varie testimonianze, a partire dal direttore dell'Enac dell'aeroporto di Fiumicino, Vitaliano Turrà,  hanno segnalato non solo il forte vento ma anche, apparentemente, il pericoloso fenomeno di windshear, che si verifica quando la direzione del vento può arrivare a rovesciarsi quasi istantaneamente, provocando gravi rischi per gli aerei. I venti previsti a Fco erano al di sotto del limite indicato dal costruttore dell'Atr sia del limite di Carpatair. Il windshear non era previsto nei rapporti meteorologici disponibili per l'equipaggio prima del volo.Inoltre  all'aeromobile non è giunta alcuna comunicazione di windshear durante il volo o nella fase di avvicinamento. Va detto che nel caso in cui si fosse registrato il fenomeno di windshear, le conseguenze  sarebbero potute essere ben più severe se non fosse stato per l'abilità dei membri dell'equipaggio". "Carpatair - dice la nota - effettua oltre 12mila voli all'anno (32 al giorno). Dalla sua nascita non ha mai avuto un incidente fatale. È certificato secondo i  più alti standard europei (è operatore EU-OPS 1)  e detiene la certificazione Iosa (Iata Operational Safety Audit) sin dal 2005, ottenendo il rinnovo ogni due anni dopo   rigorosi controlli dei suoi sistemi di manutenzione e addestramento.  È stata la prima compagnia della Romania  e una delle prime dell'Europa dell'Est a ottenere la certificazione Iosa. La compagnia ha un proprio centro di manutenzione e un centro di formazione e addestramento piloti presso la propria  base nell'aeroporto di Timisoara. Sin dalla nascita della compagnia i  principali azionisti Carpatair sono svizzeri e rumeni".Il comandante dell' aereo - ribadisce la compagnia "ha ben 9.607 ore di volo sull'Atr e molti anni di esperienza su questo tipo di aereo".  La sospensione dei voli - si fa notare - riguarda unicamente i voli da Carpatair "effettuati per conto dell'Alitalia. L'Alitalia comprensibilmente vuole comprendere cosa sia  avvenuto a Fiumicino - se si è trattato di un incidente causato dal vento oppure da altri fattori. Tutti gli altri voli Carpatair sono operati regolarmente e nessun volo è stato annullato". A proposito dei problemi segnalati su alcuni aerei della compania, si precisa che "alcuni eventi sono stati descritti come incidenti e/o emergenze quando la realtà  è  diversa. La "perdita di carburante" vista da un suo aereo all'aeroporto di Pisa in realtà era una fuoriuscita  ammissibile che  può avvenire in alcune  circostanze operative, con quello tipo di aereo e motore, ma che ha indotto il comandante dopo la segnalazione e a scopo cautelativo,  a rinviare il decollo per effettuare ulteriori controlli. È stato detto che a Firenze. a bordo di un aereo della compagnia, si sarebbe verificato un incendio. In realtà un'apparecchiatura di bordo ha dato un'indicazione erronea di presenza di fumo, per cui il comandante ha deciso  di prendere tutte le precauzioni del caso  accertando che non vi era stato alcun rischio. Il recente ritorno ad Ancona di un volo Ancona-Roma non era un caso di emergenza come è stato detto.  L'impianto di controllo della temperatura in cabina (non della pressurizzazione) ha subito un'avaria, per cui la temperatura è salita ad un determinato livello che ha creato un problema di comfort tale che il comandante ha preferito tornare indietro".
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