mercoledì 5 agosto 2020
Fanno rumore l'inchiesta sul Covid hospital e la marea di liste pro De Luca. Democrazia solidale con i Verdi nel nome della Laudato si'. Nasce la rete "Per" per raccogliere l'associazionismo cattolico
Il governatore della Campania De Luca

Il governatore della Campania De Luca - Ansa

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Una competizione stravolta dal virus. La Campania pre-Covid era pronta a diventare terreno di caccia del centrodestra. La Campania post-Covid è divenuta la zona rossa elettorale di Vincenzo De Luca, cui è arrivata in dote una terza giovinezza politica grazie alle dirette Facebook “modello-sceriffo” che hanno avuto eco planetaria. Prima che arrivasse l’emergenza, il governatore uscente combatteva anche contro il suo partito, il Pd, intenzionato a testare in Campania l’alleanza con M5s attraverso un candidato presidente che aveva già il volto di Sergio Costa, attuale ministro dell’Ambiente. Tutto saltato: allo stato il Pd zingarettiano non può che salire sul treno di De Luca, e nemmeno riesce a fare argine alla marea montante di liste che vogliono stare con l’ex sindaco di Salerno. All’ultimo incontro politico della coalizione di centrosinistra, erano ben 18 i soggetti politici presenti, diversi dei quali contenitori di transfughi del centrodestra oltre che di colonnelli sempiterni della scena politica regionale: De Mita, Pomicino, Mastella…

Le liste, probabilmente, si ridurranno a 12-14, che restano tantissime. E infatti il principale argomento elettorale dei due contendenti di De Luca, Stefano Caldoro per il centrodestra e Valeria Ciarambino per M5s, è proprio l’«accozzaglia». La composizione politica della coalizione di centrosinistra, in realtà una “omnia” che non trascura intemerate tra sindaci leghisti e di destra-destra, è praticamente l’unico argomento sulla scena. Anche per la velocità con cui intere giunte comunali a trazione Forza Italia si sono convertite in comitati elettorali pro – De Luca. Un tema che mette nell’ombra anche le prime inchieste sul neonato Covid hospital di Ponticelli e sulle procedure d’urgenza per affrontare il virus, che stanno toccando stretti collaboratori del governatore.

Un discorso a parte merita il mondo cattolico, che si avvicina alla competizione elettorale con particolari segni di vivacità. Un simbolo già consolidato, quello di “Demos – Democrazia solidale”, si presenta in una lista unica insieme a “Verdi – Europa verde”, a sostegno di Vincenzo De Luca. A cementare i due gruppi, spiega il presidente di Demos Mario Giro, la comune ispirazione alla Laudato si’.

Ma non è l’unica novità. A sorpresa, nella coalizione di De Luca si schiera con una propria lista la rete politica “Per – Persone e comunità”, che ha come animatori il direttore del carcere minorile di Nisida, Gianluca Guida, l’ex responsabile dei Giovani di Azione Cattolica di Napoli, Giuseppe Irace, e il presidente di “Tutti a scuola”, Toni Nocchetti, noto sul territorio per le sue battaglie per i disabili e contro la dispersione scolastica. «Dopo molti anni, una rete di persone provenienti da associazioni cattoliche e non, dal volontariato e dal terzo settore decide di fare politica insieme e non con velleitarie iniziative personali», spiega Irace.

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