mercoledì 22 settembre 2010
Con lui sono stati assolti, «perché il fatto non sussiste», gli altri cinque imputati nel processo per la vicenda dei nulla osta legati ai videopoker, caso scoperto nel 2006 dalla magistratura di Potenza tanto che il principe finì in carcere su iniziativa del pm Henry John Woodcock.
COMMENTA E CONDIVIDI
Vittorio Emanuele di Savoia e altre cinque persone sono state assolte oggi dal tribunale di Roma per una vicenda legata alla installazione di una rete di videopoker. L'esponente della ex casa regnante italiana, insieme con Rocco Migliardi, Ugo Bonazza, Gianni Collino Narducci, Achille De Luca e Nunzio Laganà, tutti imputati per associazione a delinquere finalizzata al falso e corruzione allo scopo di ottenere licenze per il gioco d'azzardo, sono stati assolti perché «il fatto non sussiste».L'inchiesta romana era uno stralcio di quella avviata nel 2006 dal pubblico ministero di Potenza John Woodcock, e riguardava una presunta organizzazione attiva nel mercato illegale dei nulla osta per il gioco d'azzardo procurati e rilasciati dai Monopoli di Stato.Nell'ambito dell'inchiesta, il figlio dell'ultimo re d'Italia aveva passato una settimana in carcere, nel giugno 2006, prima di vedersi concedere gli arresti domiciliari. Il mese successivo Vittorio Emanuele era stato poi rimesso in libertà.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: