sabato 17 maggio 2014
​In cenere il magazzino. Si ritiene che il rogo sia di origine dolosa. La struttura, a Bari Palese, ospita migranti che chiedono asilo. Nessun ferito. (Vito Salinaro)
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Un incendio di vaste proporzioni è divampato ieri nel Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari Palese. Le fiamme hanno distrutto un magazzino contenente prodotti utilizzati per le forniture agli ospiti immigrati, materiali per l’igiene personale, nonché vestiti ed effetti letterecci (lenzuola, federe, coperte). Nessuno degli ospiti e' rimasto ferito. L’incendio, domato da alcune squadre dei vigili del fuoco, ha causato danni ingenti. Dalle prime indiscrezioni raccolte in ambienti investigativi del capoluogo pugliese, sembra che il rogo sia di origine dolosa – il fuoco si sarebbe sviluppato in più punti del magazzino riuscendo ad attecchire nonostante la pioggia - ma non attribuibile a migranti. Il presidente della Cooperativa Auxilium, Pietro Chiorazzo, affidataria della gestione del Cara barese – definito dall’Onu “esempio di accoglienza” -, ha messo in relazioni l’incendio alla rivolta avvenuta in settimana tra un gruppo di immigrati del Cara di Castelnuovo di Porto, poco distante da Roma (e del quale la stessa Auxilium è affidataria della gestione) e la polizia, a causa del mancato pagamento della diaria in contanti (circostanza che presenta molti lati oscuri visto che la questione era in via di risoluzione e che la legge vieta l’erogazione di soldi in contanti). Ma Chiorazzo fa emergere altri aspetti inquietanti probabilmente legati tra loro: “Sempre ieri mattina, intorno alle ore 7 (stesso orario dell’incendio di Bari), in Roma, uscendo di casa, un consigliere di amministrazione Auxilium, avvicinatosi alla propria autovettura constatava che i vetri della stessa erano in frantumi. Mi pare dunque ragionevole – aggiunge Chiorazzo - ritenere l’esistenza di un chiaro collegamento tra i diversi episodi”. La cooperativa, afferma il presidente “è vittima di un attacco. Non siamo in grado di spiegare le ragioni dell’accaduto; è possibile solo ipotizzare che la condotta della cooperativa, da poco affidataria della gestione del Cara di Castelnuovo di Porto, da sempre dedita alla stretta osservanza della legalità, possa avere indotto soggetti particolari, che ci auguriamo la magistratura possa presto individuare e ai quali evidentemente nuoce la trasparente ed innovativa modalità di lavoro di Auxilium, a compiere questi inquietanti atti intimidatori”. Sulla vicenda è intervenuto il presidente nazionale dell’Agci (Associazione generale Cooperative italiane), Rosario Altieri. che ha condannato i gravi episodi esprimendo “solidarietà e vicinanza” ad Auxilium.
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