sabato 15 marzo 2014
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Cancellare la detrazioni per il coniuge a cari­co? «È una scelta che lascia interdetti non tan­to e non solo per i suoi significati economi­ci, quanto per le valenze sociali e culturali che por­ta con sé», dice Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando la notizia, riportata ieri da Avvenire, dell’intenzione del governo di abolire lo sgravio per il coniuge a ca­rico, destinando le somme a incentivi per il lavoro femminile. «Ogni persona (donna o uomo, visto che la norma che si vuole abrogare è totalmente reversibile) deve poter essere libera di scegliere se dedicare il proprio impegno ai familiari (che siano figli, anziani o ma­lati) o al lavoro esterno – spiega Belletti –. Riteniamo ideologica l’idea che le donne 'devono' lavorare, co­me unica risposta alla crisi. Per noi, prima di tutto, le donne devono poter scegliere, senza penalizza­zioni se decidono di investire la propria attività e le proprie energie nelle relazioni e nella cura dei fami­liari. L’iniziativa del governo è una doccia fredda che riporta indietro l’orologio della storia a quan­do la fatica esercitata nel segreto delle mura dome­stiche, veniva considerata come un 'non-lavoro' o una mansione di serie b. Speriamo Renzi corregga questo svarione».Un «no» secco all’eliminazione delle detrazioni per il coniuge a carico lo dice anche il senatore Udc An­tonio De Poli. «Chiediamo al Governo di eliminare fin d’ora questa possibilità. Accolgo con favore le misure come il tax credit a favore delle donne lavo­ratrici. Dall’altro lato, però, non si possono penaliz­zare le donne che decidono di dedicarsi alla fami­glia rinunciando alla carriera. Ci auguriamo che pre­sto arrivi un chiarimento da parte di Palazzo Chigi. Difendiamo le famiglie», conclude De Poli. Avvenire di ieri con la notizia sugli sgravi
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