giovedì 4 marzo 2021
L'idea di un'anonima cittadina umbra: regalare momenti di svago a chi vive in un ospizio. Lo show delle musiciste Lungarella e Tanasenko: «La vera ricompensa è stata vederli felici»
In Toscana una serenata per gli anziani di una Rsa
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È una di quelle storie che vale la pena di raccontare. Una storia che getta una luce diversa sulle conseguenze di questa lunghissima pandemia, pesanti per tutti, in particolare per chi - come gli anziani - ne risente ancora di più per le restrizioni anti-Covid. Succede così che a una cittadina umbra, un’insegnante, venga in testa un’idea decisamente originale: offrire un intermezzo musicale agli ospiti di una casa di riposo. Senza apparire, in forma rigorosamente anonima. Solo per regalare attimi di benessere a persone sconosciute, ma più bisognose per le loro condizioni di momenti di svago e allegria.

Un’idea che ha potuto realizzare grazie a un servizio musicale partorito e sviluppato nell’era del lockdown in Toscana, regione dove l’insegnante ha lavorato anni fa: il progetto "Dedica una canzone a chi ami", con cui chiunque può inviare delle foto e dei video montati a corredo di una esibizione musicale, scelta dal committente. Per San Valentino il progetto era stato ampliato mettendo in piedi una vera e propria serenata "per conto terzi" e, soprattutto, dal vivo. La singolare "messaggera delle note" si chiama Selene Lungarella, italo-svizzera di professione cantante e musicista, che ancora si emoziona mentre racconta la serenata a cui ha dato vita nei giorni scorsi assieme alla collega Daria Tanasenko, di origini estoni: «È stato incredibile guardare gli anziani cantare e ballare. Li ho visti felici. Un’immagine che mi accompagnerà per sempre, è stata la vera ricompensa».

Teatro dell’insolita esibizione è stata la Rsa di Torrita di Siena, che ospita fino a 42 anziani non autosufficienti i quali hanno potuto trascorrere un’ora in compagnia del duo musicale l femminile. Il progetto delle dediche ha avuto successo. Non solo messaggi fra innamorati, anche canzoni per augurare Buona Pasqua, buon compleanno o Buon Natale. Da qui l'idea dell'insegnante umbra. «Le canzoni che hanno più apprezzato sono state "O’ surdato ‘nnammurato", "Mamma" e "La prima cosa bella" _ prosegue Lungarella -. C’era anche una signora che batteva le mani felice, alla fine mi hanno detto che era sordomuta. È stato davvero bello portare un po’ di gioia. E la generosa committente ci ha già prenotato una nuova serenata in un’altra Rsa. Tutto questo contribuisce a recuperare e ad avvicinarci a quella normalità che in questo periodo abbiamo perso».

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