sabato 30 aprile 2016
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Milano. È una guerra non dichiarata che si combatte nei campi, nei boschi e nei frutteti italiani. Negli ultimi cinque anni, secondo i dati diffusi ieri dall’Osservatorio Asaps (Amici della Polizia stradale), gli incidenti sul lavoro con trattori agricoli sono stati 2.281 con 1.073 morti e 1.501 feriti. Nel solo 2015, l’Asaps ha contato 434 infortuni (+11% sul 2014), con 192 morti (+6,1%) e 281 feriti (+9,3%). Nel 38% dei casi, gli incidenti coinvolgono lavoratori over 65 anni, dato in linea con quello del 2014. Nei primi tre mesi del 2016, infine, l’Osservatorio ha contato 25 morti e 30 feriti. «Vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico fenomeno – dice il presidente Asaps, Giordano Biserni – che pesa enormemente sulla nostra agricoltura e vanno accelerate le previste misure di protezione per abbassare ancora questo trend, con strumenti di sicurezza attivabili e utilizzati sui mezzi stessi, oltre ad una sempre più necessaria formazione dei conducenti che però ha già iniziato un suo nuovo percorso formativo. Un impegno in più in prossimità della prossima Festa del Lavoro». Da anni, anche l’Osservatorio indipendente sui morti del lavoro di Bologna, curato da Carlo Soricelli, monitora la situazione aggiornando la tragica contabilità delle vittime. Nel 2014 ha contato 152 agricoltori uccisi dal trattore e 132 lo scorso anno. Da gennaio ad ieri, le vittime sono state 31. «Il 20% di tutti gli incidenti mortali sul lavoro avviene con il trattore – ricorda Soricelli – mentre, soltanto per l’agricoltura, si arriva al 60% delle vittime. Questa strage continua nell’indifferenza delle istituzioni, a partire dal governo che non sta facendo nulla per prevenire queste morti. Invece, dovrebbe mettere in campo una massiccia campagna informativa per mettere in guardia dai pericoli legati all’utilizzo del trattore». Paolo Ferrario © RIPRODUZIONE RISERVATA
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