sabato 26 giugno 2021
La storia di Cicala, un paese in cui è nata una casa creata per persone con demenza
Il ritrovo degli operatori dell’associazione Ra.gi. e dei malati nella piazza del paese

Il ritrovo degli operatori dell’associazione Ra.gi. e dei malati nella piazza del paese - Archivio Avvenire

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Ai piedi della Sila catanzarese c’è un paesino con un nome curioso che ormai da anni è protagonista d’una affascinante sfida sanitaria e sociale. Si chiama Cicala e accoglie il sogno dell’associazione Ra.Gi. di Catanzaro e della sua presidente Elena Sodano che crede in un approccio diverso, più umano e meno medico, alla demenza. Una china lenta ma inesorabile che logora il cervello dei malati e il cuore dei suoi parenti e amici. Nel 2018 Cicala è diventato il primo borgo amico delle demenze in Calabria che conta almeno 30mila persone affette da Alzheimer. A Cicala abitanti e commercianti accolgono per strada e nelle botteghe le persone con demenza accompagnati dagli operatori della Ra.Gi.

Acquistano il pane per il pranzo, la carne dal macellaio, il giornale dall’edicolante, le piante per il giardino o passano a fare una piega dal parrucchiere. Gesti semplici, banali, che da soli non sono più in grado di svolgere ma che fanno benissimo. A loro e a chi gli sta accanto. Sin dai primi passi l’Associazione Ra.Gi. sostiene una filosofia di cura che supporta le persone con demenze approcciando il territorio come uno spazio naturale e terapeutico d’inclusione umana, sociale e comunitaria. La pandemia ha reso ancora più dura la vita di queste persone, spingendo Elena Sodano e la Ra.Gi a migliorare il servizio investendo ancora una volta su quel paesino che profuma di montagna e genuinità. Hanno cominciato a trasformare un alloggio messo a disposizione dal Comune in una Casa-Paese residenziale per persone con malattia di Alzheimer o altre demenze.

«Una casa, ambiente di vita per eccellenza, nella quale sarà costruito un borgo, nucleo di convivenza e condivisione pubblica» racconta Elena Sodano. «Un ambiente semplice, domestico, arricchito con oggetti familiari e personali, in cui verranno ricreate, all’interno di appositi armadi, le attività del paese: l’edicola, il bar, la piazza, la stazione, l’ortofrutta e il fioraio. Un habitat naturale – spiega la presidente di Ra.Gi. – che abbatterà la sensazione di smarrimento e confusione sofferta dalle persone con demenza. Condizione insidiosa che le rende spesso incapaci di svolgere anche le più semplici azioni quotidiane e deriva, spesso, da un errato contesto ambientale». Operatori formati accompagneranno le persone con demenza nella prosecuzione del loro progetto di vita favorendo relazioni umane, gesti e aspirazioni, pensieri, emozioni e abitudini. Saranno liberi di vivere all’insegna della normalità e dell’inclusione in un territorio sociale che sarà il primo dispositivo terapeutico. Per sostenere il progetto la Ra.Gi. ha lanciato una campagna di crowdfunding.

Il logo della Casa-Paese è stato realizzato dall’artista Fabio Mazzitelli in arte Signor Black. La Casa-Paese sogna di non fare percepire le persone con demenza nelle fasi intermedie e finali della malattia, come degli intrusi, creando intorno a loro una quotidianità libera, garantendo alla famiglia un distacco psicologico ma anche un ambiente protetto e sicuro per i loro cari.

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