martedì 24 dicembre 2019
Crescono sia gli occupati, per la maggior parte a termine, sia i convocati che hanno sottoscritto il Patto di servizio con i Centri per l’impiego
In 28mila con il Reddito di cittadinanza hanno trovato un lavoro
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Colpo di acceleratore, dopo le incertezze iniziali, per la fase 2 del Reddito di cittadinanza, quella che prevede la convocazione dei beneficiari e il loro accompagnamento nel mercato del lavoro. Con una buona notizia: oltre 28mila persone hanno trovato un’occupazione, 10mila nell’ultimo mese e mezzo. Un risultato non banale, seppur limitato, perché i beneficiari della misura di contrasto alla povertà – anche esclusi i minori e le persone non abili al lavoro – sono per la gran parte disoccupati di lungo periodo o comunque difficilmente occupabili. Gli ultimi dati sono stati diffusi ieri dall’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, secondo cui al 10 dicembre «sono 28.763 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il Reddito di cittadinanza, il 63,6% in più rispetto alla precedente rilevazione del 21 ottobre». Si tratta, come è ovvio, per la maggior parte di contratti a termine (67,2%), mentre poco più di 5.100 persone (18%) hanno firmato un contratto a tempo indeterminato e, infine, il 3,8% sono state assunte in apprendistato. Gli occupati sono uomini per il 60% e in maggioranza (67,9%) con meno di 45 anni. Aumenta anche il numero dei 'convocati'. Al 13 dicembre, infatti, «sono stati attivati 422.947 beneficiari, convocati dai Centri per l’impiego, per poter partecipare alla prima fase preparatoria del più ampio percorso finalizzato alla ricerca del lavoro e a ricevere un’offerta congrua nei prossimi mesi», spiega l’Anpal. Si tratta del 53% del totale di 791.351 persone avviabili al lavoro, cioè quella parte dei beneficiari che risultano tenuti a sottoscrivere un Patto per il lavoro (gli altri vengono inviati ai Comuni per sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale). Il percorso prevede la convocazione, il primo appuntamento, la verifica degli esoneri, la presa in carico (Patto di servizio), cui segue un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro (Patto per il lavoro). Sono 331.614 (il 78% dei convocati) le persone ad aver iniziato questo percorso. Tra loro: 44.166 sono gli esonerati, 7.713 i rinviati al Patto per l’inclusione, 15.016 indicati come sanzionabili, mentre 220.430 sono stati infine i Patti di servizio sottoscritti.

Il presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, ha espresso «grande soddisfazione, poiché i dati indicano come il Reddito di cittadinanza stia funzionando su tutto il territorio, compreso il Mezzogiorno, dimostrandosi uno strumento non solo finalizzato a ridurre la povertà ma anche favorire l’occupazione dei soggetti deboli. In questo modo possiamo restituire a queste persone una vera dignità. Il cambiamento in atto è che ora c’è a livello nazionale un percorso condiviso, in cui le persone che si recano ai Centri per l’impiego vengono accompagnate in modo continuativo alla ricerca di un’occupazione. Questo avviene su tutto il territorio e con le stesse modalità ».

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