giovedì 21 gennaio 2010
Episodi come quello di Rosarno non devono ripetersi e sul tema dell'immigrazione occorre garantire integrazione e legalità. È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Reggio Calabria.
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Episodi come quello di Rosarno non devono ripetersi e sul tema dell'immigrazione occorre garantire integrazione e legalità. È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che accogliendo l'invito del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, ha partecipato alla Giornata della Legalità "Insieme per non dimenticare" promossa dalle Consulte Provinciali degli Studenti della Calabria e svoltasi al liceo artistico Mattia Preti di Reggio Calabria."A Rosarno sono accadute cose pesanti, una situazione che ha mostrato il peggio che poteva essere accumulato nell'anima della gente del posto e degli immigrati. Ma attenzione a parlare di razzismo, respingiamo pregiudizi e luoghi comuni", ha detto il capo dello Stato riferendosi alla cittadina calabrese teatro di violenze tra residenti ed extracomunitari, che si sono poi trasferiti in massa."Ci vuole ordine e legalità nel mercato del lavoro per avere sviluppo e nello stesso tempo si deve lottare contro la criminalità per farsi portavoce di principi di tolleranza e integrazione", ha detto Napollitano, precisando che sul fenomeno immigrazione "dobbiamo garantire flussi di immigrati regolari e quello che è successo a Rosarno non deve più ripetersi".Nel corso della visita a Reggio Calabria, il capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni territoriali e degli organi dello Stato operanti nella regione, esprimendo solidarietà alla procura della Repubblica, di recente oggetto di un attentato intimidatorio. Ed a proposito della criminalità organizzata locale, ha affermato che "la 'ndrangheta è il nemico principale del futuro dei giovani".Nel corso di una cerimonia, il ministro Gelmini e Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, hanno ricordato il sacrificio di magistrati uccisi dalla mafia come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Scopelliti, uccisi dalla criminalità. Il ministro Gelmini ha anche annunciato che 200 immobili confiscati alla malavita organizzata sono stati assegnati alle scuole.
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