lunedì 29 luglio 2013
​Più di 900 persone, tra cui donne e bambini, si trovano all'interno del Centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacola, ammassate in una struttura che ne potrebbe contenere al massimo 250. Il sindaco Nicolini: «La situazione è pesante. I trasferimenti sono in numero inferiore rispetto agli arrivi». Ma la Questura fa sapere che per oggi non sono previsti voli.
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Scoppia il centro di prima accoglienza di Lampedusa: più di 900 persone, tra cui molte donne e bambini, vivono ammassate in una struttura che ne potrebbe contenere al massimo 250. Secondo quanto si è appreso dalla Questura, però, oggi non sono previsti voli per trasferire i profughi in altre strutture di accoglienza. «Il problema - ha commentato il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini - è sempre lo stesso: i trasferimenti sono in numero inferiore rispetto agli arrivi e questo provoca il sovraffollamento della struttura di accoglienza. Ho visitato il centro sabato scorso e la situazione è pesante perchè anche gli spazi esterni sono ormai ridotti».E il Mediterraneo, che agli occhi di molti rappresenta l'ultimo ostacolo da superare per sfuggire all'inferno della Libia o della Siria, sempre più spesso si trasforma in un cimitero. L'ultima tragedia dell'immigrazione si è registrata nella notte tra venerdì e sabato quando un gommone partito dalla Libia è naufragato a meno di trenta miglia dalle coste libiche. Un piccolo gruppo (22 persone) ce l'ha fatta, grazie all'intervento di due navi mercantili, ma altre 31 persone non ce l'hanno fatta e sono morte nelle acque del Mediterraneo.I profughi naufragati nel Canale di Sicilia vengono dalla Nigeria, dal Gambia, dal Benin e dal Senegal, come i loro compagni di viaggio morti lungo la traversata. Hanno raccontato che il gommone si è capovolto dopo tre giorni dalla partenza. Sono prostrati dalla lunga permanenza in mare e ancora sotto shock.

Dalla Puglia alla Sicilia, non si fermano gli sbarchiDieci migranti, tutti maschi adulti e in buone condizioni di salute, sono stati rintracciati lungo il litorale sud di Gallipoli (Le) dagli uomini della Guardia costiera che, poco prima aveva individuato un'imbarcazione abbandonata a Marina di Mancaversa, nel comune di Taviano (Le), sulla quale gli stranieri avrebbero viaggiato. Secondo le informazioni trasmesse ai soccorritori sulla barca sarebbero state presenti in tutto 15 persone.Fuggivano dalla Siria invece i 102 migranti (tra cui due donne, una bambina di quattro anni e diversi minori) sbarcati domenica a Crotone. L'imbarcazione su cui viaggiavano (un peschereccio di 17 metri) è stato intercettato al largo delle coste calabresi da unità della Guardia di finanza. I 102 migranti sono stati trasbordati sulle unità delle Fiamme gialle e assistiti, mentre il peschereccio è stato preso a traino. L'arrivo nel porto di Crotone stamani dopo le 9. I migranti, che sono in discrete condizioni di salute, saranno trasferiti nel centro di accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto.Nella tarda mattinata di ieri, nel Canale di Sicilia, è stato soccorso un barcone in difficoltà con 92 migranti a bordo. L'imbarcazione si trovava a 150 miglia da Lampedusa, in acque di competenza maltese. Gli immigrati sono stati raccolti dalla Gaz Energy, la stessa nave che venerdì sera aveva tratto in salvo, insieme alla gemella Gaz United, i 22 naufraghi. I migranti, trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera, sono stati condotti nel porto di Pozzallo (Ragusa).Centro Astalli: basta a politiche scellerateIl Centro Astalli dice «basta» alle «politiche scellerate» in tema di immigrazione. Lo fa dopo l’ennesima tragedia del Mediterraneo, con la morte di 31 migranti. «Ancora una volta trafficanti senza scrupoli rimangono l’unica possibilità per uomini e donne in fuga da guerre e persecuzioni di giungere in Europa – afferma il presidente del Centro Astalli, padre Giovanni La Manna -. La responsabilità di tali morti  è tutta di politiche scellerate che continuano a ignorare l’evidenza: neanche il rischio di morte è un deterrente sufficiente a impedire di mettersi in viaggio in cerca di salvezza».Per il presidente del Centro Astalli, «la traversata del Mediterraneo è una rotta che non si può interrompere se non creando canali umanitari sicuri. I governi da anni si concentrano su accordi e politiche volti a impedire gli arrivi, ma l’unico risultato che si è ottiene è un’incalcolabile strage di innocenti. Mi sembra che si sia ancora una volta dimostrato che niente può distogliere coloro che sono in cerca di asilo dal mettersi in viaggio a qualunque costo».Il ministro Cancellieri: «Attenti a quanto succede in Medio Oriente»«Purtroppo i morti in mare continuano. La situazione è molto delicata, intanto perchè l'estate è sempre stata la stagione più favorevole agli sbarchi ma poi, con quello che sta accadendo in Medio Oriente, credo che dobbiamo essere tutti molto vigili e molto attenti. La situazione è molto complessa». Lo ha detto il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri parlando con i giornalisti a Palermo, a margine della commemorazonedel giudice Rocco Chinnici, dell'ultima strage in mare, davanti alle coste libiche dove sarebbero morti almeno 31 immigrati che si trovavano su un barcone.

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