sabato 5 luglio 2014
Sono stati identificati 25 dei 45 migranti deceduti giunto nel porto di Pozzallo il 1 luglio.
Sepe: "Uomini traditi da altri uomini"
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Sono stati identificati 25 dei 45 migranti deceduti durante un viaggio della speranza su quello che è ribattezzato il 'peschereccio della mortè giunto nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, il 1 luglio scorso rimorchiato da nave Grecale della marina militare italiana. Sono tutti giovani dell'Africa centrale. Il riconoscimento è stato eseguito da familiari, amici e compagni di viaggio. Le loro testimonianze non sono state ancora verbalizzate dalla squadra mobile della Questura che, assieme alla polizia scientifica, sta eseguendo gli accertamenti e le indagini. Sono cominciate stamattina le autopsie disposte dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che ha incaricato tre esperti in medicina legale. Secondo quanto si è appreso, l'ipotesi privilegiata resta quella del decesso per asfissia e 'calcà. Il peschereccio era sovraccarico: erano stati imbarcate oltre 600 persone, più del doppio di quelle che poteva contenere. Per questo quelli costretti a restare nella sala ghiacciaia, dove si conserva il pesce durante la navigazione, hanno avuto poco ossigeno per respirare. La situazione sarebbe stata aggravata dall'esalazione di monossido di carbonio emesso dalla vicina sala macchine. Alcuni migranti deceduti avrebbero cercato di uscire dalla ghiacciaia del peschereccio, ma sarebbero stati bloccati dalla 'calcà degli altri passeggeri che temevano di cadere in mare.

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