venerdì 29 marzo 2013
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Ad Agrigento e Siracusa è stato impedito agli operatori di Save the Children di incontrare i migranti appena sbarcati sulle coste siciliane. «Consideriamo gravissimo il fatto che, in occasione degli ultimi sbarche le Questure abbiano negato l'accesso agli operatori di Save the Children», ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programma Italia Europa della ong che denuncia: «I migranti in arrivo sono stati immediatamente rimpatriati senza che si sia potuto accertare la presenza, tra le persone respinte, di minori soli e di altri soggetti vulnerabili».Save the Children opera alle frontiere nell'ambito del progetto “Praesidium” promosso dal ministero dell'Interno e ha tra i suoi mandati proprio quello di entrare in contatto con i migranti - con mediatori culturali e operatori legali - per contribuire all'individuazione di minori soli e per tutelarne i diritti. «Negli ultimi giorni si è intensificato il flusso di arrivo di migranti in Italia», ricorda la ong in una nota. In particolare, sono ben 260 i migranti giunti a Lampedusa dalla Libia in tre sbarchi la scorsa notte, tra i quali sei donne, una incinta, e 21 presunti minori. Sono persone di nazionalità diverse, quali Gambia, Mali, Somalia, Eritrea, Etiopia, Nigeria.«Stiamo per affrontare l'arrivo della stagione estiva, un'altra volta, senza un piano chiaro e definito per l'accoglienza dei minori da garantire, con risorse certe, sull'intero territorio nazionale - ha ammonito Raffaela Milano - un piano indispensabile per scongiurare il ripetersi delle tragiche situazioni già vissute in occasione della crisi del Nord Africa». Preoccupato per la situazione anche Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes: «In questo momento di assenza governativa con un mandato pieno temiamo vuoti di attenzione che potrebbero ulteriormente compromettere l’immagine dell’Italia riguardo al rispetto alla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia - sottolinea -. Chiediamo al Presidente del Senato Grasso e alla Presidente della Camera Laura Boldrini di esercitare le loro prerogative  affinché le regole dell’accoglienza vengano rispettate».La velocità delle avvenute procedure di accertamento della minore età e l’assenza, nei primi giorni, degli operatori di “Presidium” per la loro adeguata accoglienza e informazione sui loro diritti destano allarme sulla concreta possibilità che ci siano minori tra le persone espulse in queste ore. A preoccuapre particolarmente gli operatori di Terre des Hommes la possibile presenza di minori egiziani. In particolare, si legge in una nota: «Si rammenta come sia illegittima la pratica di considerare maggiorenni i ragazzi egiziani che abbiano compiuto 18 anni, in quanto nel loro paese la maggiore età si raggiunge al compimento del 21esimo anno». Dato il clima di violenza che vive l’Egitto in questo periodo, e in particolare contro la comunità cristiana copta, «è particolarmente importante che i migranti fuggiti da quel paese, minori compresi, possano eventualmente accedere alle procedure di protezione internazionale».
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