mercoledì 9 luglio 2014
​Il drammatico racconto di una donna eritrea sbarcata a Pozzallo: avrebbe partorito in anticipo un bimbo che non dava segni di vita. Gli agenti stanno verificando l'accaduto.
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​Una donna eritrea sbarcata lunedì a Pozzallo, nel Ragusano, attualmente ricoverata nel reparto di ginecologia dell'ospedale Maggiore di Modica, ha partorito su un barcone della speranza, durante la traversata in mare, un bambino prematuro che non avrebbe dato segnali di vita e sarebbe stato gettato in mare. Agenti della squadra mobile di Ragusa, notati nel reparto del nosocomio, stanno verificando il racconto della migrante che ricorda poco dell'accaduto.  La donna, al settimo mese di gravidanza, provata dal lungo viaggio, avrebbe avuto le doglie in anticipo e avrebbe partorito prematuramente il bimbo. Ai medici ha riferito di aver provato ad attaccare il piccolo al seno, ma senza successo. Avrebbe più volte perduto i sensi e l'ultima volta che si sarebbe ripresa il corpo del neonato senza vita era stato già gettato in mare da altri migranti. La donna viaggiava senza il marito.Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta conoscitiva il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia.
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