martedì 13 agosto 2013
Dal commissario Malmström appello agli Stati membri: «Politiche migratorie, spesso manca cooperazione».
La Manna: manca un piano di accoglienza
«Immigrati, nella Ue serve più solidarietà»
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«Condivisione delle responsabilità» e «vera solidarietà». Dopo l’ennesima tragedia dei migranti a Catania, e la richiesta di «un cambio di passo» della regia Ue ribadita dal premier Enrico Letta, il commissario agli Affari interni Cecilia Malmström rinnova il suo appello agli Stati membri affinché mettano in pratica i principi fondamentali di «un’efficace politica migratoria», «che troppo spesso mancano».Malmström richiama all’aiuto degli Stati membri che si trovano ad affrontare le pressioni più forti, sia in termini di sbarchi che di richieste di asilo (due volti diversi di una stessa medaglia), a lavorare per trovare accordi con i Paesi del sud del Mediterraneo, e ad affrontare il fenomeno in modo onnicomprensivo. Ma pone anche l’accento su tutti gli sforzi che Bruxelles ha fatto in passato e sta facendo. La Commissione, ha infatti ricordato il portavoce Michele Cercone, «ha investito una seria quantità di tempo, energia e finanziamenti a sostegno» di chi si trova più sotto pressione. Italia, Grecia e Malta «hanno la nostra attenzione speciale quando si tratta di finanziamenti e sostegno pratico», aveva detto il Commissario Ue, lasciando intendere che i tre Paesi in questione non dovrebbero continuare a battere cassa. Semmai, occorre «migliorare dialogo e cooperazione con i Paesi del Nord Africa».Il tragico naufragio di Catania, dove sabato sono morte sei persone, ha fatto salire a undici i morti di cui si è avuta notizia nell’ultima settimana. Le vittime erano tutti giovani egiziani di età compresa tra i 17 e 27 anni. Uno di loro, il 27enne, era al quinto sbarco in nove anni. Identificato dalle impronte digitali, l’uomo era già stato rimpatriato quattro volte, a partire dal 2004, l’ultima lo scorso aprile.Che i trafficanti abbiano deciso di diversificare le rotte lo dimostra il nuovo sbarco avvenuto ieri sull’isolotto di Vendicari (Siracusa). Il gruppo di immigrati sarebbe stato sbarcato da una "nave madre" che poi ha ripreso il largo. Nessun natante infatti è stato trovato nella zona. Le 78 persone provengono da Afghanistan, Iraq, Siria e Somalia: 43 uomini, 11 donne due delle quali in stato di gravidanza e 24 minori erano bloccati sull’isolotto che si trova ad un paio di centinaia di metri dalla costa, in un’area che è riserva naturale.I più esposti rimangono donne e ragazzini. Il Garante dell’Infanzia della Regione Calabria, Marilina Intrieri, ha denunciato come «venti minori sono scomparsi dal Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto», nel Crotonese. «Che ne è di loro?», domanda Intrieri. Un clima di disagio che none senta i Cie, dove nelle ultime settimane si sono ripetute azioni di protesta. L’ultimo dei quali a Gradisca d’Isonzo (Gorizia). I funzionari della prefettura hanno convinto i clandestini a scendere dai tetti, dove si erano rifugiati dopo aver divelto alcuni vetri di protezione antisfondamento con delle spranghe di ferro reperite all’interno del Centro di identificazione ed espulsione. Gli ospiti della struttura contestavano alcune decisioni della magistratura locale riguardo alla posizione di alcuni migranti, che drovranno essere espulsi, e chiedono una modifica alle attuali leggi sull’immigrazione.
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