Derrate alimentari in condizioni
di pessima conservazione; strutture con seri problemi
strutturali e di sicurezza: carenze anche vistose dal punto di
vista igienico-sanitario: questa la situazione che i Carabinieri
del Nas di Salerno, insieme ai militari delle Compagnie di
Avellino e Baiano (Avellino), hanno riscontrato nel blitz,
scattato in mattinata, che ha portato al sequestro di sette
centri che in provincia di Avellino ospitano gli immigrati
richiedenti asilo.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura del capoluogo irpino,
ha fatto anche emergere gravi inadempienze dei titolari delle
cooperative, indagati insieme a fornitori di beni e servizi,
rispetto al capitolato d'appalto previsto dalla Prefettura di
Avellino.
I centri di accoglienza posti sotto sequestro dal Gip del
Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, su richiesta del
Procuratore capo, Rosario Cantelmo, sono quelli di Monteforte,
Mercogliano, Serino e Pietrastornina. Il magistrato ha anche
disposto il differimento del trasferimento degli ospiti delle
strutture sequestrate, in attesa di trovare soluzioni
alternative di concerto con la Prefettura.
Contestualmente all'operazione dei Nas, il Prefetto di
Avellino, Carlo Sessa, ha disposto la chiusura, in via
amministrativa, di altri tre centri di accoglienza: due a
Monteforte, gestiti dalle cooperative "In Opera" e "Engel"; uno
a Ospedaletto d'Alpinolo, che ospita 60 richiedenti asilo,
gestiti dalla cooperativa "In Opera".
Ci sarebbe anche una società già
coinvolta nell'inchiesta di Mafia Capitale fra quelle sulle
quali sta indagando la Procura di Avellino per presunte
irregolarità nella gestione dei centri di accoglienza di
immigrati nell'Avellinese.
Sono complessivamente 33 i centri di accoglienza per i
richiedenti asilo operanti in provincia di Avellino nei quali
sono ospitati complessivamente 1.080 migranti, ai quali si
aggiungeranno altri trecento in arrivo nei prossimi giorni.