sabato 26 marzo 2016
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Roma. È cresciuto anche negli anni della crisi il numero di immigrati che hanno aperto un’impresa in Italia. Secondo Unioncamere- InfoCamere, nel 2015 le imprese individuali aperte da cittadini nati fuori dell’Unione Europea sono aumentate di quasi 23mila unità, portando il totale di queste realtà a superare quota 350mila, il 10,9% di tutte le imprese individuali operanti in Italia. Cinque anni fa, a fine 2010, erano 100mila in meno. Il dato «assume ancora più significato considerando che il saldo complessivo delle imprese individuali lo scorso anno è stato pari a -0,1%». La presenza di piccoli imprenditori extra-Ue si rivela particolarmente significativa nelle attività artigiane: oggi sono oltre 120mila, un terzo di tutte le micro-aziende di immigrati, con forti specializzazioni in settori economici quali i servizi alle imprese (dove il 23% è extra-Ue), il commercio (16,4%) e le costruzioni (15,2%). La mappa della loro presenza sul territorio vede ai primi posti Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio.
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