mercoledì 14 giugno 2017
Il vicepresidente della Camera vede gli ambasciatori Ue: «La questione migranti riguarda tutti i Paesi dell'Unione». Di Maio:«Minniti e Pd fuori dal mondo»
 Viminale a Raggi, non c'e' emergenza
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Proseguono le polemiche sul tema dei migranti dopo che ieri la sindaca di Roma Raggi ha chiesto una moratoria agli arrivi. Il Viminale risponde che non c'è una emergenza. «Minniti non ha capito in che paese sta. C'è una seria emergenza migranti e deve capire che ci deve dare una mano. Se dice contrario dice una cosa fuori dal mondo, lui, il Pd e il governo». Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera, parla dopo l’incontro con i 27 ambasciatori dell’unione Europea tornando sul tema dell’immigrazione dopo la denuncia di Virginia Raggi sull’urgenza di misure per l’accoglienza e la regolarizzazione degli ingressi a Roma. Rispondendo al primo cittadino, il ministro dell’interno, Minniti, aveva precisato che nella Capitale non esiste una emergenza immigrati.«Il tema dell'Unione europea è il tema dell'immigrazione - continua Di Maio - Se non si risolve il problema dell'immigrazione gli italiani si convinceranno sempre di più che la Ue non serve a niente.

Noi siamo una pentola a pressione come Paese e, se non togliamo il coperchio, salta. Quindi dobbiamo superare il regolamento di Dublino 3 e dobbiamo accendere i fari sulle Ong. I Paesi europei devono sapere che l'Italia sarà nell'Ue nel momento in cui l'Unione europea sarà utile per gli italiani. Sul tema della migrazione questo è il momento più importante per rendere l'Unione utile agli italian».

E se per il senatore Andrea Marcucci del Pd «Di Maio in salsa leghista rilancia la mano dura contro i migranti» per fare «solo un po’ di teatro», la deputata dem Marina Berlinghieri, capogruppo in commissione Politiche dell'Unione europea, sottolinea che «L'annuncio di sanzioni a Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca per i mancati ricollocamenti dei migranti rappresenta un primo segnale e un primo passo importante verso un deciso cambio di rotta della Ue sulla questione sbarchi,che non può essere lasciata esclusivamente sulle spalle dei paesi mediterranei.

Ma non basta. È opportuno che la Ue dica parole chiare anche sugli altri Paesi, come Austria e Slovacchia, che finora si sono impegnati solo a parole ma concretamente non hanno accolto nessun migrante. Solo se l'Europa dimostra di condividere gli stessi valori e gli stessi impegni - conclude Berlinghieri - può avere un futuro, altrimentirischia di continuare ad apparire solo come una entità burocratica e di comodo».

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