sabato 7 dicembre 2019
L'immagine della Madonna attorniata da preservativi provoca ondata di sdegno e infine la cancellazione della festa in locali dell'università. La Curia: libertà di pensiero, ma senza offesa
L'Università di Bologna

L'Università di Bologna - Wikimedia commons

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«Il buon senso vuole che vi siano libertà di pensiero, libera circolazione di idee e di pubblica manifestazione senza ledere e offendere la sensibilità popolare». Con questa lapidaria affermazione l’arcidiocesi di Bologna ha stigmatizzato ieri sera in un comunicato «la provocazione diffusa in queste ore dalla promozione di un evento e di una immagine irriguardosi nei confronti della Madonna». Si trattava di un party in programma ieri in locali di proprietà dell’Università per iniziativa di alcuni collettivi universitari, fra cui Link e Mala Educacion. Titolo, sconcertante e volutamente provocatorio: «Immacolata con(trac)cezione», con allusione all’imminente solennità dell’Immacolata che anche a Bologna vede il tradizionale rito della «Fiorita», l’omaggio floreale alla statua della Vergine da parte dell’Arcivescovo. del tutto inopportuna anche la scelta dell’immagine: una Madonna attorniata non da angeli ma da confezioni di preservativi.


In giornata l’Università di propria iniziativa ha annullato il party, suscitando l’ira dei collettivi che lo avevano organizzato e che hanno parlato di «cavillo burocratico». In realtà la decisione è venuta in seguito alle polemiche che erano subito divampate: la Lega si era già espressa criticamente soprattutto col senatore Pillon che aveva parlato di «schifezza», mentre «Politica Insieme» aveva chiesto che il Pd si dissociasse dai collettivi universitari di Bologna a proposito del party che – sosteneva – «offende in modo squallido, volgare e indecentemente stupido la fede cattolica e i sentimenti più profondi dei credenti».

La diocesi osserva che «la provocazione» è stata «tale da determinare, a quanto pare, l’annullamento per l’offesa al sentimento comune». E ricordando che esprimere le proprie idee non deve offendere gli altri rammenta che «questo è quanto garantito anche dall’ordinamento italiano che riconosce i diritti purché non offendano e ledano quelli altrui, compreso il vilipendio alla religione. La laicità dello Stato vuole anche dire che quando si organizzano momenti comuni di festa o riflessione ciò avvenga senza prevaricare e offendere». E conclude: «La Chiesa, libera da qualunque strumentalizzazione politica, da sempre educa alla libertà e al rispetto e domenica 8 dicembre festeggerà, con la consueta partecipazione popolare, l’Immacolata senza offendere gli altri e le loro credenze».

Per Bologna non è purtroppo la prima esperienza del genere: nel 2015 il circolo Arcigay «Il Cassero» pubblicò su Facebook immagini blasfeme scattate durante una serata intitolata «Venerdì credici».

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