giovedì 10 settembre 2020
La risposta ironica del parroco a un gesto incivile in un luogo sacro: "Domandagli una prova d'amore: che esca allo scoperto e pulisca il muro"
Scrive all'amata sul muro del cimitero. E il prete: se non ripulisce, mollalo
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Per urlare il suo amore al mondo aveva scelto nei giorni scorsi il muro del cimitero di Cellatica, paesino nel Bresciano. Come? Con una scritta a caratteri cubitali: "Vuoi essere la luce dei miei occhi ancora per tanto tempo?".

Una dichiarazione d'amore che di amorevole però sembra avere ben poco a sentire monsignor Claudio Paganini, parroco di Cellatica. "Appare tanto irrispettosa in quel luogo sacro: la vernice rossa imbratta l'ingresso del cimitero cittadino e ha suscitato la reazione immediata di molti miei parrocchiani" ha confermato al telefono con Avvenire il parroco del paese che con una vena di ironia e diversi richiami alla responsabilità ha provato a pungolare i due innamorati attraverso una lettera aperta inviata sui social a tutta la sua comunità. Si sa mai che possa esserci un gesto di riparazione...

A raccontare per primo la vicenda è l'edizione locale del Giornale di Brescia che riporta interamente anche alcuni stralci della lettera aperta scritta da monsignor Paganini alla ragazza a cui era dedicata la frase d'amore. "Mollalo - si legge nella lettera di don Claudio - non ti fidare di uno così. È un birbone che non ti chiama per nome, perché tu, per lui, non sei una persona unica e speciale. È un birbone perché non mette neppure il suo nome e non si prende le responsabilità. Se rimarrai incinta non riconoscerà il bambino, se perderà il lavoro dovrai mantenerlo tutta la vita".

"È un birbone perché, scrive lui sul muro, tu devi essere un oggetto, la luce dei suoi occhi; non deve essere lui quello che ti ama, che ti rispetta, che ti fa regali, che ti farà felice per sempre. Tu sei il suo giocattolo per appagare il suo egoismo - prosegue la lettera condivisa dal sacerdote bresciano con tutta la comunità -. È un birbone perché non rispetta il luogo in cui riposano quelli che hanno speso la vita per rendere migliore il nostro paese. Offende la memoria di quelli che abbiamo amato. Sporca noi tutti!"

La chiusa apre alla speranza con la richiesta di provare a rimediare all'errore, riconoscendolo, assumendosene la responsabilità: "Domandagli una prova d'amore - scrive ancora -: che esca allo scoperto e pulisca il muro e che scriva sulla sua auto: sono uno sciocco, aiutami a diventare una persona migliore". Chissà che le parole del parroco di Cellatica e il suo invito alla responsabilità non riescano a smuovere la coscienza del writer e innamorato anonimo.

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