sabato 30 giugno 2018
Avvenire aveva rilanciato l'appello della sposa per far venire in Italia la futura suocera per la cerimonia. Il Comune si è fatto garante: nessun rischio di immigrazione illegale
I futuri sposi, Roberta Margari e Ousman Drammeh (da Facebook)

I futuri sposi, Roberta Margari e Ousman Drammeh (da Facebook)

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Il più bel regalo di nozze, per Roberta e Ousman, è arrivato sabato direttamente dall’ambasciata italiana a Dakar, in Senegal: la mamma dello sposo potrà partecipare alla cerimonia, fissata per martedì a Villanova d’Asti. Per fare in modo che la festa dei due giovani sposi fosse completa si è mobilitato l’intero paese, sindaco in testa, che ha perorato la causa della signora Jainaba Drammeh, la mamma dello sposo. Originaria del Gambia, la donna aveva presentato domanda di visto di ingresso turistico in Italia della durata di trenta giorni alla nostra ambasciata in Senegal, perché in Gambia non è presente una rappresentanza italiana, ricevendo risposta negativa. Motivo? Le autorità temevano che la donna, una volta nel Bel Paese, decidesse di non fare ritorno in Patria. Da qui il rifiuto alla concessione del permesso, nonostante le garanzie offerte dalla futura nuora e dai suoi familiari.

Così, l’amministrazione comunale ha contattato le autorità diplomatiche di Dakar, garantendo che la donna lascerà l’Italia entro il 28 luglio e, in questo modo, convincendole a riaprire la pratica. Alla fine è arrivato il visto, in tempo per consentire alla mamma di assistere alla cerimonia.

La vicenda era stata portata alla luce dalla sposa, Roberta Margari, con una lettera ad Avvenire e un post su Facebook. Il clamore suscitato dal nostro articolo, che si rivolgeva direttamente al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, è riuscito a smuovere le acque, fino alla felice conclusione di una vicenda che, per incomprensibili ragioni burocratiche, rischiava di rovinare la festa di nozze dei due giovani.

La storia d’amore di Roberta e Ousman comincia quattro anni fa. Lui è un rifugiato politico del Gambia, che una volta in Italia si dà subito da fare per imparare la lingua e lavorare come mediatore culturale. Ha un passaporto e una carta d’identità che certificano la sua presenza regolare nel nostro Paese. A Villanova d’Asti conosce Roberta e, ben presto, i due decidono di progettare un futuro insieme, in questo sostenuti e incoraggiati dalla famiglia di lei e dall’intera comunità. In paese Ousman, gran lavoratore, è conosciuto e benvoluto da tutti. Un anno fa, porta Roberta in Senegal dove vive la nonna. La decisione di sposarsi è presa, ma i due giovani non sanno che dovranno lottare a lungo con una burocrazia sorda alle ragioni del cuore. Fino alla bella notizia di sabato che dà un sapore tutto diverso alla festa di martedì.

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