venerdì 20 maggio 2016
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ROMA Conoscere per imparare ad accogliere. La solidarietà, infatti, non si fonda sulla paura, men che meno sull’indifferenza per quel bambino venuto da lontano apparso un giorno in classe. È finalizzato proprio a sensibilizzare gli alunni, ma ancor prima docenti, presidi e personale amministrativo il protocollo d’intesa Miur-Acnur firmato ieri al ministero dell’Istruzione tra il responsabile del dicastero, Stefania Giannini, e il rappresentante per il sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Stephane Jaquemet. Alla base dell’accordo progetti di formazione – grazie ad uno stanziamento di 4 milioni di euro e alla collaborazione, tra gli altri, del Centro Astalli – per aprire alla multiculturalità 10mila insegnanti, più di mille presidi e 2mila amministrativi delle scuole medie e superiori ad alta incidenza di stranieri. A cui si aggiungeranno circa 30 master dedicati alla «gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali». Non solo i governanti, infatti, «ma an- che la società civile deve prendere coscienza – esordisce il ministro Giannini – che si scappa da un Paese non perché si sceglie di farlo». In Italia c’è una sensibilità alta sul tema dell’accoglienza, perciò «trasmettere questo patrimonio alle scuole è essenziale». La novità del protocollo, ci tiene poi a precisare, è che non si aggiunge «un frammento calato dall’alto in una scuola», bensì si rafforza «una strategia complessiva» prevista dalla Buona scuola per l’integrazione degli stranieri. Per raggiungere questo obiettivo, ai soldi impegnati dal Miur andranno ad aggiungersi quelli del Fami (Fondo asilo, migrazione e integrazione), in collaborazione con i ministeri dell’Interno e del Lavoro: circa 13 milioni di euro. Risorse orientate a «rafforzare l’offerta formativa in materia di insegnamento della lingua italiana» e a «potenziare i percorsi di sensibilizzazione ai temi dell’integrazione e contrasto della discriminazione nelle scuole». Il primo atto di accoglienza è appunto conoscere i migranti, «chiederci da dove vengono, perché hanno lasciato tutto – ricorda il rappresentante Acnur per il Sud Europa Stephane Jaquemet – perché si mettono nelle mani di trafficanti senza scrupoli e rischiano la loro vita per scappare». Il protocollo e il sito Viaggi da imparare, primo frutto della collaborazione tra Miur e Acnur, «insegneranno proprio ai ragazzi a non aver paura di avvicinarsi all’altro». Il portale infatti, ideato insieme al Comitato 3 Ottobre, con il racconto interattivo di alcuni profughi aiuterà a conoscere le rotte migratorie e le storie dei Paesi d’origine. Inoltre dal 30 settembre al 4 ottobre, è l’annuncio finale del ministro Giannini, 250 studenti da Ue e Nord Africa, si ritroveranno a Lampedusa per dialogare sul fenomeno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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