sabato 18 giugno 2022
Il progetto "Tutta un'altra storia" a cura del Biografilm Festival, in corso fino al 20 giugno, per 7 giovani dell'istituto "Pietro Siciliani". Tre i film selezionati
Un'immagine tratta dal film "Golden land"

Un'immagine tratta dal film "Golden land"

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È un bel film "Tutta un’altra storia". Non un vero film, però: è la trasposizione in un progetto delle potenzialità del cinema come strumento su cui far viaggiare non solo i sogni, ma il loro possibile tradursi in realtà nuove. Sogni e realtà nuove delle quali c’è bisogno come l’aria dentro le mura dell’Istituto penale per minorenni 'Pietro Siciliani' di Bologna. Dove un gruppo di ragazzi ha sfilato su un ideale ' red carpet' per trasformarsi in questi giorni in una giuria, riunita per assegnare uno dei premi del Biografilm Festival in corso a Bologna fino al lunedì 20. Come Giulio (il nome è di fantasia), che confida: «Mi sentivo una persona senza valore, chiuso qua dentro. Mi chiedevo: perché questa gente vuole conoscermi? Ora un valore mi sento di averlo». È un piccolo, grande riscatto racchiuso in questo progetto d’inclusione sociale dedicato ai ragazzi e ragazze in cosiddetta situazione di marginalità. Iniziato con una sperimentazione nell’edizione festivaliera 2021, quest’anno il progetto si è strutturato. Il Dipartimento per la giustizia minorile, soddisfatto del progettopilota, ha voluto ampliarlo: ai 7 giovani, non solo italiani, del Siciliani (fra i circa 40 reclusi, alcuni ultra 20enni) si sono così affiancati per il 2022 altri 7 della comunità educativa "Giardino dei Ciliegi" di Imola (ci sono poi altre due giurie giovanili, una del Dams).

«Nell’istituto – dice Chiara Boschiero, responsabile dei progetti educativi dell’associazione che cura il Biografilm – grazie al direttore Alfonso Paggiarino già avevamo avviato dei laboratori sul cinema documentario, per aiutarli a rapportarsi col mondo esterno. L’evoluzione è stata l’idea di un altro sguardo sui film, coinvolgendo dei ragazzi che per una volta possono giudicare e non essere giudicati. E il fatto di affiancarli ad altre giurie è importante, perché li fa sentire parte di un collettivo e non dei 'ghettizzati'». Sulla base delle trame esposte, i giovani hanno selezionato 3 film: l’ungherese 'Divas', il finnico 'Golden Land' e, unico titolo italiano, 'Barber ring' di Alessio di Cosimo, sulla particolare storia del pugile Manuel Ernesti.

Da maggio lo staff di Biografilm ha preparato i giurati una volta a settimana. Del progetto fanno parte, come nel 2021, gli incontri dal vivo, nell’istituto, con i registi delle opere scelte. Su ciascuna i ragazzi preparano una relazione, fino alla motivazione del premio finale. «Non sono storie che parlano di carcere – prosegue Boschiero –, ma di riscatto sociale oppure che trasformano una difficoltà in una vittoria. Racconti il cui valore consiste nell’abbattere barriere, nel far sentire loro i legami dell’umanità e nel far nascere empatia là dove le sensazioni sono bloccate. I fattori-chiave di questo progetto diventano lo sviluppo del dialogo in un gruppo, la conquista del coraggio di esprimere la propria opinione su un tema, l’imparare a valorizzare culture diverse». I frutti, come inevitabile, non mancano. A livello individuale (uno dei giurati del 2021 ha avviato un percorso universitario, si è iscritto a Scienze dell’educazione e finora ha preso tutti 30 e lode) e come clima generale fra i ragazzi. La cui reazione si è tradotta anche in un rap, composto – con l’aiuto di un dj e di un filmaker – sulle sensazioni destate dal film premiato un anno fa, dell’olandese Martens. Una cui strofa dice «perché qualcosa è cambiato, l’arte lo ha salvato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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