mercoledì 18 dicembre 2019
Bloccati beni e rapporti finanziari riconducibili a un imprenditore legato alla ’ndrangheta. È la conferma che le scommesse sono un affare e che c’è un filo diretto con Malta
Nel fermo immagine, un momento dell’operazione che ha portato al sequestro di beni

Nel fermo immagine, un momento dell’operazione che ha portato al sequestro di beni - Ansa/Gdf

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Nuovo durissimo colpo alle azzardomafie. E la conferma dei ricchissimi affari dei clan, in particolare la ’ndrangheta, sul settore delle scommesse, e del filo diretto Calabria-Malta. Ieri sono stati sequestrati compendi societari e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di circa 400 milioni di euro riconducibili ad Antonio Ricci, imprenditore del settore del gambling, coinvolto nel novembre 2018 nell’operazione 'Galassia' condotta dalle Dda di Bari, Reggio Calabria e Catania. E indagato sempre nel capoluogo etneo nel secondo filone dell’inchiesta 'Treni del Gol' su un giro di partite truccate del campionato di Serie A 20132014. Assieme a lui Yorgen Fenech, il potentissimo uomo d’affari maltese accusato di essere il mandante dell’assassinio della giornalista Dafne Caruana Galizia.

L’inchiesta di un anno fa aveva accertato l’esistenza di una pluralità di associazioni per delinquere operanti sul territorio nazionale ed attive nel settore della raccolta del gioco e delle scommesse con i marchi 'Planetwin365', 'Betaland' e 'Enjoybet' le quali, in rapporto le potentissime cosche De Stefano-Tegano, Pesce-Bellocco e Piromalli, da un lato consentivano a queste ultime di infiltrarsi nella propria rete commerciale e di riciclare imponenti proventi illeciti, dall’altro favorivano l’ampliamento dei propri affari e per la distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio. Un anno fa Ricci, destinatario della misura cautelare della custodia in carcere, si era reso irreperibile. Il 22 aprile, grazie a un mandato di arresto europeo, era stato catturato a Malta, dove si trovano molti dei suoi affari, ma successivamente rimesso in libertà dall’Autorità giudiziaria maltese.

«Non abbiamo avuto tutta la collaborazione necessaria da parte di Malta» ammette il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Gaetano Paci, che col sostituto procuratore Stefano Musolino segue questa e altre inchieste sugli affari dei clan sull’azzardo. Ieri è scattato il mega sequestro operato dalla Guardia di Finanza di Reg- gio Calabria. Un ingentissimo patrimonio riconducibile all’imprenditore e al suo nucleo familiare, costituito dall’intero compendio delle società maltesi 'Oia Service Limited', 'Harvey Gaming Limited', 'Wls Limited', operanti nel settore del gambling oltre a numerosi conti correnti italiani ed esteri e due Trust radicati a Malta, di cui uno contenente un cospicuo portafoglio finanziario (come riportato nel comunicato della Guardia di Finanza di Reggio Calabria). E l’isola ancora una volta è centrale in questi affari illegali. Ricci utilizzava siti on line '.com' completamente illegali, celando la raccolta illecita di scommesse dietro il fittizio schermo giuridico costituito da Ctd e Pvr. «Per le mafie le scommesse sono il grosso business della modernità che va oltre le loro attività tradizionali. Lo dimostra l’enorme disponibilità di denaro, soprattutto all’estero» ricorda il procuratore Paci. «Dobbiamo essere al passo con loro, con la loro capacità tecnica – spiega il capitano Alessandro Lembo, comandante del Gico della Gdf di Reggio Calabria –. I loro affari – sottolinea – sono altamente remunerativi, con fortissimi guadagni, e rischi limitati perché le pene previste non sono molto alte».

Così Ricci, attraverso società formalmente residenti in Malta, ma di fatto operanti in Italia, in violazione delle norme che presiedono all’esercizio dell’attività di gioco e scommesse e a quelle antiriciclaggio, era riuscito ad accumulare un ingente patrimonio sottraendo ai controlli ed all’imposizione oltre 640 milioni di euro. Barese ma da anni trapiantato in Calabria e Malta, cugino dei fratelli Martiradonna, veri e propri ras dei giochi online in Puglia, arrestati un anno fa, è sospettato di essere il terminale di cosche mafiose che da Malta gestiscono un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro, controllando società di scommesse con sede nel Belize e Hong Kong. E le inchieste non si fermano.

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La OIA Services LTD e i suoi legali chiedono la pubblicazione della seguente nota legale.

In relazione al provvedimento del Tribunale delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, emesso nell’ambito dell’operazione c.d. “Galassia”, la Società OIA Services LTD si dichiara del tutto estranea ai fatti contestati a soggetti che non hanno alcun tipo di partecipazione nell’asset della proprietà.

Ad oggi, infatti, la Società OIA Services LTD, così come potuto accertare dalla stessa Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha sempre svolto l’attività di raccolta del settore “giochi e scommesse” nel pieno rispetto della normativa del settore. Pertanto, alcuna attività illecita può essere contestata ad OIA Services LTD che continua ad essere una società sana e di primo livello nell’ambito dei concessionari di giochi.Il provvedimento del Tribunale delle Misure di Prevenzione, quindi, non riguarda l’attività posta in essere da OIA Services LTD che continuerà, come ha sempre fatto, ad operare nel pieno rispetto delle regole in costanza di uno spirito pienamente collaborativo con la Procura di Reggio Calabria.

Avv. Alessandro Sisto

La Guardia di Finanza conferma che la Oia Service Limited è tra le società citate nel decreto della magistratura reggina come riconducibili all'imprenditore Antonio Ricci ed è stata sottoposta a sequestro.


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