sabato 30 aprile 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
«Non è vero che espelliamo chi si presenta per chiedere la protezione internazionale e lo status di rifugiato». Respinge le accuse contenute nella lettera inviata dalle associazioni che tutelano i diritti dei migranti, il questore di Milano Antonio De Iesu. «Sul caso specifico posso solo dire che bisogna fare la richiesta e indicare le circostanze di persecuzione o di danno grave che ne hanno motivato la fuga. Noi abbiamo mediatori in lingua. Chi si dichiara rifugiato viene registrato con un modello apposta che contiene alcune domande sulle cause che lo hanno costretto a scappare. L’autorità competente a decidere è la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, non noi, che nel frattempo rilasciamo un attestato nominativo. Però abbiamo anche il dovere di chiedere perché una persona vuol rimanere in Italia. Se si indicano altri motivi – dice il questore – la valutazione viene fatta sulla base della documentazione e delle motivazioni date. Ma questo non significa che la persona sarà automaticamente espulsa, né tantomeno che utilizziamo un foglio notizie a uso interno per espellerla. Per lo stesso motivo organizzativo non possiamo ammettere che ogni richiedente si presenti all’ufficio immigrati col suo avvocato. Il legale non è il mediatore, siamo noi i mediatori. L’avvocato interviene, e può accedere, ma su mandato specifico del suo assistito e per un contenzioso specifico con i nostri uffici». (S.M.)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: