giovedì 13 maggio 2021
Lezioni nei parchi, officine del sapere, laboratori e un centro estivo diffuso: il progetto dell'associazione Fonti San Lorenzo per ripartire tutti insieme
I bambini di Recanati dipingono un muretto all'interno di un parco del "Quartiere educante"

I bambini di Recanati dipingono un muretto all'interno di un parco del "Quartiere educante"

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Scommettere sulle relazioni proprio nei mesi più duri della pandemia, mentre la solitudine e le chiusure mettevano in ginocchio il Paese e destrutturavano il suo sistema economico e sociale. L’ha fatto, a Recanati, il Centro Culturale Fonti San Lorenzo, un’associazione di volontariato radicata nel territorio ormai dal 1988, quando recuperata un casa colonica e il parco adiacente diede vita alle sue prime attività educative e culturali. Dopo anni di impegno, nel 2012 il Centro Culturale apre ludoteca e Centro di Aggregazione Giovanile, accogliendo decine e decine di bambini e ragazzi di ogni età; nel 2015 inizia l’avventura con la progettazione europea, che permetterà da quel momento di ospitare quasi 20 volontari provenienti da tutto il Continente. Nel 2020 volontari, pedagogisti ed educatori danno vita a un’incredibile risposta alla pandemia: Fonti Live è stato il canale creato da subito con contenuti sociali e culturali per stare vicino a grandi e piccoli durante la prima ondata, con migliaia di spettatori giornalieri; i servizi mutualistici gratuiti per cittadini, con supporto ai più vulnerabili; l’immediata apertura dei centri estivi, con l’innovazione educativa delle tribù in piccoli gruppi.

Ma è a settembre scorso che comincia a prendere forma l’inedita sperimentazione del “Quartiere educante di Fonti San Lorenzo”. Sembrerebbe un’utopia, costruire una grande comunità in grado di ritessere le relazioni sociali perdute, favorire l’apprendimento formale e informale dei ragazzi (per tanto tempo confinati in casa, dietro ai pc), connettere insieme attori che normalmente non si parlano. È così che vengono recuperati interi parchi con i cittadini, nascono nuovi spazi autogestiti dagli adolescenti, docenti e educatori si confrontano sulla didattica da farsi anche all’aperto, le scuole aprono i loro cortili, le botteghe del quartiere diventano “Officine del sapere” che insegnano mestieri. Azioni e buone pratiche, ma anche formazione per tutti: «Ai nostri seminari – spiega Stefano Casulli, ricercatore, pedagogista, “anima” di questa esperienza – abbiamo avuto 900 iscritti, un numero impressionante rispetto alle dimensioni del paese. Dimostrano la sete di esperienze nuove». L’ultimo ha avuto come tema "Essere protagonisti nella comunità educante", al centro l’incontro con formatori del calibro di Franco Lorenzoni, Giuseppe Paschetto, Giampiero Monaca e Giovannella Giorgetti. «Il lockdown – spiega quest’ultima, counselor, che ha seguito la nascita dell’esperienza – ci ha insegnato tanto, ci ha offerto molte indicazioni su quelli che sono i nostri reali bisogni: siamo stati chiamati a recuperare le relazioni significative, fra bimbi a anziani, ad esempio, con lo stare insieme di adulti e bambini. Abbiamo avuto tanto tempo a disposizione e sta a noi verificare se è stato un tempo perduto o un tempo che ci ha dato modo di arricchirci». Il quartiere, col Centro di aggregazione al suo cuore, offre occasioni di incontro, socializzazione e crescita anche ai tanti “giovani over 60” che vi si ritrovano quotidianamente: «Non è un ritrovarsi casuale, ma attorno a un progetto che si articola in molteplici attività di tipo ricreativo e sociale. Laboratori e eventi culturali sono calendarizzati lungo il corso dell’anno – spiega ancora Casulli –. È sorprendente anche verificare come la crescita e la convivenza abbiamo messo in moto meccanismi sociali che permettono di essere punto di riferimento ben oltre la città di Recanati».

Il quartiere educante adesso si prepara all’estate (si spera sempre più libera dall’incubo del Covid): «Stiamo stipulando il primo Patto Educativo di Comunità delle Marche, in una versione davvero innovativa. Il quartiere diventa un sistema educativo integrato. Entreremo, poi, nella città, dal 7 giugno con un centro estivo diffuso». Il progetto in cantiere è quello di recuperare tutti i parchi in forma partecipata. «Nei mesi di giugno e luglio, poi, avremo "Memorabilia/Futurability", 28 serate di eventi culturali dal giovedì alla domenica». E non basta, perché dal primo giugno saranno a Recanati 12 volontari europei, per due mesi: daranno una mano a tutti questi eventi, che comprendono una quindicina di laboratori e attività gratuite, dal camminare insieme alla street art, dalla fotografia alla comunicazione digitale. All’aperto si può cominciare a ripensare il futuro.

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