sabato 15 giugno 2019
Questa domenica Bergoglio sarà in visita nella località marchigiana devastata dal sisma del 2016. Messa nel centro storico riaperto per l'occasione a 1.250 persone
Le sedie per la Messa davanti al Duomo messo in sicurezza

Le sedie per la Messa davanti al Duomo messo in sicurezza

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Sigilli alle porte e bandiere biancorosse alle finestre. Per l’arrivo del Papa Camerino conserva il trucco fatto qualche giorno fa per il Palio, ma è un maquillage che non può nascondere le profonde ferite del terremoto di due anni e mezzo fa. Basta guardarsi intorno, nel centro storico della cittadina rianimato in questi giorni solo dall’andirivieni degli operai e dei tecnici che stanno montando il palco papale in piazza Cavour.

Giri per le strade e i vicoli e oltre a loro – e alla statua di Sisto V, che il Papa avrà proprio di fronte questa mattina durante la celebrazione della Messa – non c’è praticamente nessun altro. In un giardino dietro il duomo, quasi come un’apparizione, incrociamo Enzo Lazzarelli, ex commerciante, uno dei pochi (non arrivano a due decine) ad essere rimasto qui perché la sua casa, che egli stesso aveva ristrutturato in senso antismico in tempi non sospetti, non ha subito danni. «È bello che papa Francesco venga a trovarci – sottolinea – ne avevamo proprio bisogno. Sono sicuro che saprà infondere speranza. Anche se è dura – aggiunge con una nota sconsolata – con i politici e la burocrazia che ci ritroviamo».

Due anni e mezzo, infatti, sono passati quasi senza far nulla. Ma la gente del maceratese non si rassegna e guarda a questa visita come a un possibile nuovo inizio. Non è un caso che tra i doni dell’arcidiocesi al Pontefice ci sia anche una scultura che l’autore, Nazareno Rocchetti, ha voluto intitolare «Cristo che risorge dalle macerie». Camerino-San Severino Marche ha voglia di risorgere a vita nuova. Di fare leva sui giovani della locale Università, che ha superato brillantemente la fase post-sismica e ora ha più iscritti di prima. Di ripartire insomma. E per questo la comunità ecclesiale e civile si stringerà questa mattina intorno al successore di Pietro che arriva da Roma, per avere da Francesco la necessaria iniezione di fiducia.

Il Papa giungerà alle 8,45 in elicottero al Centro sportivo dell’Università e sarà accolto oltre che dall’arcivescovo, Francesco Massara, dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, dal sindaco Sandro Sborgia e dalle altre autorità. Quindi come primo momento della visita si recherà alle strutture abitative emergenziali di Cortine, dove incontrerà le famiglie terremotate. Per poi risalire al centro della cittadina, pregare brevemente in Cattedrale e vedere i sindaci dei comuni della diocesi nel chiostro dell’arcivescovado.

Successivamente, nella attigua piazza Cavour incastonata tra palazzo ducale e duomo, l’abbraccio con la gente. Qui infatti, sul palco al quale ieri si è lavorato fino a tardi, Francesco celebrerà la Messa. Con lui il cardinale Edoardo Menichelli (emerito di Ancona-Osimo), tre vescovi – oltre a monsignor Massara, il suo predecessore Francesco Giovanni Brugnaro, e Antonio Napolioni (Cremona, originario di Camerino) – e una settantina di sacerdoti. Sulla piazza saranno 1.250 i fedeli ammessi (dati anche i vincoli di sicurezza), compresi 31 disabili. In tutta la visita si prevede che il Papa possa vedere 5mila persone. E tra gli altri, molta attesa c’è per il saluto ai bambini della Prima Comunione nel palazzetto sportivo dell’Università. Sarà il momento finale delle quasi sette ore che Francesco trascorrerà nel centro marchigiano. Ma un finale aperto. Al futuro che questi bambini sperano – come hanno anche scritto nelle loro letterine – di vivere qui. In una Camerino ricostruita.

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