venerdì 22 marzo 2019
L'incontro con gli alunni della media Vailati all'indomani del rapimento: siete stati freddi e attenti, lucidi e in sintonia fra voi. Il vescovo Gianotti: grazie anche all'opera educativa della scuola
Gli studenti dello scuolabus di Crema con il ministro Bussetti (Cremaoggi)

Gli studenti dello scuolabus di Crema con il ministro Bussetti (Cremaoggi)

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Solo su una cosa si sono mostrati divisi: quale partita di calcio andare a vedere. Crema, ore 11.30 circa. Il numero uno del Ministero dell'Istruzione, Marco Bussetti, entra nella scuola media Vailati. Quella dei piccoli eroi rapiti sul pullman e liberati alle porte di Milano. Grazie alle Forze dell’ordine, ma prima ancora grazie al coraggio e all’inventiva dimostrati dai piccoli durante quei tre quarti d’ora di terrore. “Quello che avete fatto non è di Crema, ma europeo e mondiale – ha scandito il Ministro dell’istruzione -. Siete stati freddi e attenti, non avete perso la calma, siete stati lucidi e utilizzato la comunicazione non verbale, l’empatia tra voi è stata fondamentale. Siete da 10 e lode”. E alla domanda “che messaggio volete trasmettere ai ragazzi della vostra età”, tutti in coro hanno risposto “l’amicizia”. Già. Quell’amicizia che ha permesso loro di fare gioco di squadra, e di vincere così con il bene il male da cui stavano per essere annientati.

All’incontro, accolti dalla dirigente scolastica Cristina Rabbaglio, erano presenti anche il prefetto di Cremona, Paola Picciafuochi, con il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e il vescovo Daniele Gianotti. Che ha sottolineato come “la risposta dei ragazzi è certamente stata frutto anche dell’educazione ricevuta a scuola", alla quale ha augurato di perseverare in questa direzione. E "di tornare a quella normalità fondamentale nella vita di tutti i giorni”. Accanto a loro, anche tante Forze dell’ordine. Come il comandante della compagnia dei Carabinieri di Crema, Giancarlo Carraro, che ha testimoniato “la grande gioia dell’Arma poter aiutare i più piccoli”.

Bussetti, prima di andarsene, ha manifestato il desiderio di regalare ai ragazzini eroi del bus qualcosa di veramente bello. Poter assistere a una grande partita di calcio, per esempio. Già, ma quale? Bagarre dei piccoli, sorrisi dei grandi. Per metterli tutti d’accordo (i piccoli), ha dovuto fornire un’alternativa: “Allora tutti a Roma dai Carabinieri e dalle Forze dell’ordine”. Tripudio. A una condizione, però: “Ci portate in treno, vero?”.

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