venerdì 27 marzo 2015
+79mila contratti a tempo indeterminato a gennaio e febbraio. Il dubbio: non sono tutti nuovi rapporti di lavoro.
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Non ce la fa Matteo Renzi a frenarsi, a lasciare la ribalta a Giuliano Poletti. E qualche minuto prima che il ministro del Lavoro comunichi i dati sulle assunzioni di gennaio e febbraio, annuncia trionfante: «È un giorno importante, sui contratti a tempo indeterminato c’è una crescita a doppia cifra». Parole 'strappate' dai cronisti mentre il premier mette per la prima volta il piede al ministero delle Infrastrutture, assumendo operativamente l’interim. A Poletti, svanito l’effetto annuncio, resta solo da specificare i dati: nei primi due mesi dell’anno, spiega il ministro del Lavoro, sono stati attivati 303mila contratti a tempo indeterminato, con un aumento di 79mila unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una crescita del 38,4 per cento. Anche se ci vorrà l’Istat per chiarire quanti siano trasformazioni di rapporti a tempo determinato (come sospettano Brunetta e sindacati) e quanti nuovi ingressi nel mercato del lavoro. Per Poletti, in ogni caso, restano «dati significativi in coerenza con l’obiettivo di stabilizzare i contratti». «Che bella l’Italia che riparte, avanti tutta», scrive sui social Renzi in serata. Il premier addebita il risultato agli incentivi fiscali fissati in legge di stabilità e non perde l’occasione di polemizzare con le parti sociali: «Non sono numeri, sono storie di vita concreta. I ragazzi finalmente possono accendere un mutuo, mettere in cantiere una famiglia. Ci hanno detto di tutto in questi mesi, ci hanno accusato di voler rendere la nostra generazione per sempre precaria. È il contrario: stiamo dando diritti a chi non ne ha mai avuti». L’aspetto incoraggiante è che i dati sono relativi a gennaio e febbraio, quando non era ancora attivo il nuovo contratto a tutele crescenti. La sensazione è che dunque la primavera possa produrre nuovi aumenti. Inoltre, Poletti rivela anche un miglior andamento della Garanzia giovani, progetto Ue per aiutare i ragazzi dopo il diploma o la laurea: al momento ci sono 476mila iscritti, 233mila presi in carico e 49mila che hanno avuto una proposta tra tirocini, stage, formazione e servizio civile. L’obiettivo è arrivare a 800mila iscritti. Renzi ha scelto di giocarsi i dati sulle assunzioni nel giorno della sua prima volta alle Infrastrutture. Due ore con il viceministro Nencini e il sottosegretario Del Basso De Caro, il primo citato nell’inchiesta sugli appalti e il secondo indagato per la presunta Rimborsopoli campana. Dal premier nessun cenno a «rivoluzioni» da operare nel dicastero ma l’invito, rivolto anche ai dirigenti, a «non perdere nemmeno un minuto», ad «andare di corsa». «Non dobbiamo scrivere libri dei sogni ma terminare le opere incompiute», è il programma di Renzi. Quanto alla sostituzione di Lupi, c’è la conferma che l’interim del premier durerà «qualche settimana». Parole con le quali il premier conferma l’ipotesi di rinviare il rimpasto a dopo le regionali. Tra i dossier la riforma di porti e aeroporti, il trasporto pubblico locale, il Codice della strada e quello degli appalti.
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