giovedì 31 marzo 2016
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L’impiego dei Tornado in Libia? «Il nostro compito è prepararci. Posso assicurare che tutte le Forze armate sono pronte ad intervenire laddove e come il governo riterrà opportuno». Il generale Enzo Vecciarelli, che proprio ieri ha assunto l’incarico di capo di stato maggiore dell’Aeronautica, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se i caccia italiani siano pronti ad intervenire in Libia. Una extrema ratio alla quale il governo potrebbe determinarsi di fronte al pressing americano, che il presidente Usa Barack Obama potrebbe esercitare sul presidente del Consiglio Matteo Renzi nell’incontro che i due leader avranno domani. Un’opzione – quella dei Tornado in azione in Libia – che implica comunque un passaggio parlamentare e che, in ambienti militari e della Difesa, viene definita «per ora non all’ordine del giorno». Sull’impiego di piccoli nuclei di forze speciali per «azioni mirate» sul terreno, altra opzione ventilata, arriva invece un no comment: un recente decreto prevede che il premier possa autorizzare l’Aise, il servizio segreto esterno, ad impiegare i commandos per le proprie operazioni di intelligence. Secondo alcuni analisti vi sarebbero già alcuni team in azione in Libia, ma il governo ha sempre smentito.
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