lunedì 6 maggio 2019
Sono 10 milioni le donne con figli minorenni. Il 40.9% lavora part time. Per i servizi all'infanzia, resta il divario Nord-Sud
Il duro lavoro di essere madre in Italia
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Sono quasi 10 milioni le donne con figli minorenni in Italia. Scelgono la maternità sempre più tardi, con una media di 31 anni per il primo figlio e devono sempre più spesso rinunciare a lavorare a causa degli impegni familiari (il 43,2% delle donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni risulta non occupata). Inoltre, lamentano poco sostegno per chi decide di mettere al mondo un figlio e una scarsa rete di servizi per la prima infanzia, che costringe buona parte del 40,9% di madri con almeno un figlio a scegliere un regime di part-time pur di continuare ad avere un'occupazione lavorativa. Sono i dati principali del'analisi di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia”, diffusa oggi in occasione della Festa della mamma.

Nascite, nuovo record negativo

In un Paese in cui la natalità ha toccato un nuovo record negativo - 449mila nascite nel 2018, 9mila in meno rispetto all'anno precedente - registrando la nona diminuzione consecutiva dal 2008, le mamme italiane hanno pochi figli, con un numero medio per donna pari oggi a 1,32, ben lontano dai 2,38 del 1970, evidenzia il Rapporto. Diminuiscono le famiglie numerose (5,3%); più cospicua, quasi il doppio, la percentuale di famiglie con un solo genitore (10%, in prevalenza madri). Inoltre, resta marcato il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud per quanto riguarda i servizi all'infanzia. Le Province autonome di Bolzano e Trento conservano negli anni i primi posti della classifica, seguite da Lombardia (3° posto, dall’8° dell’anno scorso), Valle D’Aosta (4°), Emilia Romagna (5°) e Friuli-Venezia Giulia (6°).

Mezzogiorno ancora in affanno

La Provincia di Bolzano in particolare, passa da un 11° posto nel 2008 ad un primo nel 2017 che conserva anche nel 2018, principalmente per i miglioramenti attuati nel sistema dei servizi all'infanzia e nell'area della cura. Tra le regioni del Mezzogiorno fanalino di coda della classifica, la Calabria risulta quella dove è più complicato essere madri e perde due posizioni rispetto al 2017, preceduta da Sicilia (20° posto), Campania (che pur attestandosi al 19° posto guadagna due posizioni rispetto al 2017), Basilicata (18°) e Puglia (17°). «L’indice - si legge nel Rapporto di Save the children - mostra sempre valori sotto 90 per le regioni del Mezzogiorno e, complice la persistente crisi economica, registra un ulteriore progressivo peggioramento in particolare rispetto all'offerta di servizi all'infanzia e all'occupazione femminile, evidenziando quindi la necessità di un impegno politico più forte in questa parte del Paese finalizzato a colmare le diseguaglianze».

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