giovedì 27 febbraio 2020
Effetto “infodemia”: in quattro giorni la tv ha guadagnato nel complesso un milione di spettatori in più Secondo Auditel, dal 22 febbraio si è allargata la platea televisiva soprattutto dei Tg
Il Coronavirus “contagia” anche gli ascolti

Ansa

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L’infodemia sta provocando più vittime di una pandemia. Ovvero il bisogno di informarsi e rimanere aggiornati sugli sviluppi dell’emergenza coronavirus, districandosi fra notizie vere o false che rimbalzano su tutti i media, sta “contangiando” gli italiani. Risultato: nel giro di quattro giorni, questa settimana, la tv italiana ha guadagnato nel complesso un milione di spettatori in più. In pratica la platea televisiva secondo i dati Auditel a partire da sabato 22 febbraio, si è allargata in modo rapido ed esponenziale, a vantaggio soprattutto dei tg e delle reti “all news”. Questa è l’analisi accurata che Silvia Motta, la “signora degli ascolti” di Tv Talk, il programma di critica televisiva di Rai 3.

«Analizzando i quattro giorni da sabato 22 febbraio sino al martedì 25 febbraio, quelli della crescita dell’allarme sul coronavirus – spiega Motta ad Avvenire –, e confrontandoli con gli stessi giorni della settimana precedente, da sabato 15 a martedì 18 emerge un incremento molto significativo giorno dopo giorno sulla crescita della platea». In pratica, sottolinea Silvia Motta, rispetto alla settimana precedente, sabato 22 febbraio la platea tv aumenta di 300.000 spettatori, domenica 23 febbraio gli spettatori sono 450.000 in più, lunedì 24 febbraio crescono di 800.000 e martedì 25 febbraio aumentano di 1.100.000, portando la platea del giorno medio tv dai 10.500.000 telespettatori di martedì 18 febbraio agli 11.650.000 di martedì 25 febbraio. «In particolare notiamo una crescita di ascolti più significativa al Nord – aggiunge l’analista –. Nella sola Lombardia martedì 25 febbraio i telespettatori sono stati 360.000 in più rispetto al martedì precedente. Un incremento particolare, sempre in Lombardia, è quello dei bambini rimasti a casa davanti alla televisione».

Nell’analisi dell’esperta di Tv Talk si sottolinea come siano cresciuti tutti i Tg della sera, molti dei quali in questa settimana hanno raggiunto il top di stagione, mentre i “talk show” politici non hanno avuto crescite particolari. «In questi frangenti il pubblico ricerca l’informazione istituzionale, perché desidera informazioni reali, mentre è meno interessato al chiacchiericcio del “talk show”». aggiunge la Motta sottolineando come siano cresciuti moltissimo i canali “all news”: Rainews domenica 23 febbraio ha triplicato gli ascolti rispetto alla domenica precedente passando da 62.000 a 165.000 spettatori, mentre SkyTg 24 quella domenica gli ascolti li ha addirittura quintuplicati. Fra i Tg spiccano quelli delle due reti “ammiraglie” di Rai e Mediaset: il Tg1 della sera dal 22 al 25 febbraio ha ottenuto una media di 26,3% e 6.500.000 spettatori il 25 febbraio, guadagnando quasi due punti e 700.000 spettatori rispetto ai due mesi precedenti. Anche il Tg5 in queste giornate guadagna un punto di share e 500.000 spettatori in più attestandosi a una media al 20,4% con 5.100.000 telespettatori.

Anche Havas Media presenta la sua analisi dell’impatto di questa “infodemia” nella nostra industria dei media. Complessivamente, il 23 febbraio sono stati più di 21,6 milioni gli italiani che hanno guardato l’edizione serale dei telegiornali dei sette canali presi in esame. Erano stati 16,5 milioni la domenica precedente. Una crescita del 30,9%, dovuta soprattutto a quella parte di pubblico generalmente meno attiva sulla televisione tradizionale: le persone di età inferiore ai 64 anni, con alta scolarizzazione, e di classe socioeconomica alta e medio-alta.

Analizzando gli ascolti televisivi del 23-24 febbraio e confrontandoli con il weekend precedente, Havas Media nota che l’audience tv è aumentata del 3,5%, con più spettatori (+1,4%) che hanno guardato la televisione per più tempo (+2,1% minuti spesi davanti allo schermo). Per quanto riguarda le menzioni sui social di “coronavirus” e “corona virus” generate in Italia sul totale globale rilevato siamo passati dal 3% prima del 22 febbraio, a circa il 16%, con una crescita continua tra il 22 e il 24 febbraio. In Italia dall’inizio del 2020 si sono registrate quasi 2 milioni di menzioni, di cui il 43% realizzato solo lo scorso weekend. Se quindi nel resto del mondo il trend è rimasto stabile, in Italia il coronavirus è diventato uno dei temi di discussione principali. Il sito con il volume di menzioni maggiore è Twitter (635.360), seguito con notevole distacco da Facebook (33.517) e Reddit (9.636). Guardando la distribuzione per regione, la Lombardia si presenta al primo posto.

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