martedì 11 giugno 2013
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Un affermato chirurgo, specialista in trapianti d’organi, approdato alla politica in età adulta. È questo il profilo di Ignazio Marino, nuovo sindaco di Roma. Nato a Genova 58 anni fa, sposato, una figlia, alla sfida per il Campidoglio è arrivato dopo aver vinto le primarie del centrosinistra su due pezzi grossi come l’ex ministro Paolo Gentiloni e il capogruppo a Strasburgo David Sassoli. Laureato in Medicina e Chirurgia all’università Cattolica di Roma, ha iniziato la sua carriera al Policlinico Gemelli, ha sempre rivendicato questa sua provenienza, pur assumendo in più occasioni posizioni in aperta differenziazione con le indicazioni del Magistero.Marino ha studiato prima in Inghilterra a Cambridge e poi negli Usa a Pittsburgh. Nel 1993 è diventato codirettore del centro trapianti del "Veterans Affairs Medical Center". Tornato in Italia nel 1999 ha contribuito a fondare e dirigere l’Ismett, centro trapianti multiorgano di Palermo. Ha diretto anche il dipartimento del Jefferson Medical College di Philadelphia. Nel 2006 torna stabilmente in Italia, a Roma, e sceglie l’impegno politico. Si candida al Senato dove viene eletto nelle file dei Democratici di Sinistra. Fra le sue prime battaglie quella per rimettere in discussione la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, confermata dal fallimento per mancanza di quorum del referendum abrogativo. Considerata dalla Cei come un buon compromesso lui invece la giudica ««antistorica» e «da riscrivere». Ma ancora più assiduo è stato il suo impegno per una legge sul fine vita, considerando «un’inutile tortura imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale. Sono in sintonia - ha anche rivendicato di recente - con il catechismo della Chiesa», alludendo alla contarietà all’accanimento terapeutico. Ma sul caso Eluana, come nella sua proposta di legge, ha chiaramente incluso in quel concetto l’alimentazione e l’idratazione assistita, che il catechismo giudica irrinunciabili. Al Comune, ancora una volta ieri, si è impegnato all’istituzione del registro delle unioni civili. «È un atto importante e lo faremo anche a Roma. Ma è importante che questi temi vengano affrontati a livello nazionale», ha chiesto. Nel 2009 aveva sfidato Bersani e Franceschini nella corsa alla segreteria del Pd risultando terzo con oltre il 12 per cento dei consensi.
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